SERIE D
Pro, cessione rinviata
Chi si attendeva un weekend di annunci ufficiali sarò deluso: restano da definire numerosi dettagli
Chi auspicava un weekend di grandi sorprese con il tanto atteso passaggio di consegna tra il patron della Pro Patria Pietro Vavassori e la nuova proprietà, dovrà attendere.
La trattativa, annunciata in dirittura d’arrivo, è, per adesso, ancora lontana dall’essere perfezionata e, quindi, definita, nei minimi dettagli. Il motivo, o meglio i motivi, li illustra con dovizia di particolari proprio Pietro Vavassori: «Si è parlato, questo è risaputo, ma, adesso non dipende più solo dal mio desiderio di lasciare, ma molto da chi è chiamato a prendere la società. So che le persone che intenderebbero farlo si stanno parlando tra loro al fine di trovare il modo di arrivare alla stretta finale».
Ma come pensa Vavassori si possa giungere ad un punto che soddisfi tutti? E ancora, crede che finalmente questa sia la volta buona per la cessione? «Già, la cessione: è la seconda estate che desidero farmi da parte. Ma facendo delle previsioni si corre il rischio di essere poi smentiti. Diciamo che non sono pessimista, né ottimista, si vedrà... ».
Intanto il patron conferma che non andrà avanti nella maniera più assoluta: «Ho detto che non iscriverò la Pro Patria e lo confermo. Ma il tempo per iscrivere la squadra alla serie D c’è ancora, fortunatamente».
I prossimi giorni diventano a questo punto vitali, decisivi? Inevitabilmente sì. «Confido che nei primi giorni della prossima settimana ci si possa incontrare per il passaggio di consegne, che torno a ripetere, non dipende solo dal sottoscritto...».
Intanto da venerdì il patron della Pro Patria non è più di fatto membro del consiglio di Lega Pro, dimessosi, insieme al presidente Mario Macalli. Un passaggio quasi inevitabile alla luce della nuova mancata approvazione del bilancio, ultimo capitolo di una gestione alquanto travagliata. Macalli, a tale proposito, ha dichiarato: «Non c’è nessun passo indietro o in avanti. Nella vita ci sono priorità e le mie in questo momento non hanno nulla a che vedere con il calcio. Devo dare valore alle cose a cui tengo di più».
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