PAGELLE
Pro e Caronnese super, Varese bocciato
Gioie e dolori al termine del girone di andata: Varesina con potenzialità inespresse, Inveruno oasi felice, Bustese in crescita, Arconatese per la salvezza
Un primato auspicato, un altro forse insperato. Entrambi meritati e luccicanti. Lassù ci sono Pro Patria e Caronnese. Tigrotti in testa da soli, nel girone B, grazie ai 39 punti raccolti in 18 gare; rossoblù al comando in tandem col Gozzano nel girone A, con 44 punti incamerati in 19 partite. Eccole le regine d’inverno, le squadre leader della pattuglia del Varesotto e dell’Alto Milanese che affolla la Serie D.
In alto manca il Varese: le ambizioni iniziali erano notevoli, la realtà ha detto cose diverse. Le altre? L’ Inveruno se la cava, la Varesina galleggia senza decollare, l’ Arconatese lotta per la salvezza come pensava di fare, la Bustese Milano City sta recuperando quota dopo un rodaggio difficile.
PRO PATRIA 8,5
Il pronostico li indicava tra i favoriti ma non era così scontato che i tigrotti riuscissero a scollinare soli al primo posto, soprattutto in un girone che accoglie una corazzata quale è il Rezzato, club ambiziosi come Lecco, Pergolettese, Crema, Virtus Bergamo, realtà collaudate come Darfo e Pontisola. La serietà dirigenziale (Testa) e la competenza tecnica (Turotti) hanno rappresentato il trampolino ideale per tentare il salto in alto. La squadra - costruita bene - ha risposto alla grande intrecciando qualità e pragmatismo, talento e solidità. I soli 10 gol incassati (difesa top del girone, seconda migliore d’Italia) rappresentano un dato incoraggiante: si vince più subendo poco che segnando tanto. Non è un caso che la Pro abbia perso una sola volta. L’arma in più è Santana, un campione capace di calarsi nella categoria con professionalità inappuntabile. E non si dimentichi l’allenatore: Javorcic è a inizio carriera, poteva essere un rischio, invece si sta rivelando una risorsa.
CARONNESE 8,5
Da anni fa bene in D ma questa volta, al via, non era in prima fila. La Caronnese comanda al giro di boa grazie a un girone d’andata eccezionale. Una sola sconfitta (a Gozzano, contro l’altra capolista), un attacco mitraglia (37 gol in 19 gare), un’efficienza difensiva ragguardevole (12 reti al passivo): bastano pochi riscontri per mettere a fuoco il gruppo brillantemente amalgamato da Aldo Monza. Una fetta non trascurabile do merito è proprio del tecnico. E la società pesa in positivo, fornendo un terreno fertile per seminare calcio e raccogliere frutti. A differenza del passato, la finestra invernale del mercato è stata sfruttata per aggiustamenti importanti nonostante l’uscita imprevista di Mantovani. E poi c’è Massaro, che timbra il cartellino del gol con regolarità. Sognare è doveroso.
VARESE 4,5
La sonora bocciatura al termine del girone d’andata è inevitabile: il Varese è partito per vincere ma di fatto non è mai stato in lizza. Ben 7 le sconfitte, un flop. Velleità di vertice sbriciolate da un distacco di 20 punti dalla vetta, fragilità societaria divenuta a un certo punto imbarazzante, ambiente imbufalito e depresso. Il tutto condito dalle dimissioni di Iacolino (promosso il giovane Tresoldi), dall’esodo parziale di giocatori, dalle contestazioni dei tifosi. Poi, è storia degli ultimi giorni, lo spiraglio di luce: lo sviluppo societario con l’ingresso di Sauro Catellani potrebbe segnare un punto di svolta, almeno è l’auspicio. Con la priorità del risanamento economico e di una successiva stabilità. Del resto è proprio da una strutturazione a livello dirigenziale che si potrà costruire un progetto in grado di stuzzicare il palato dei tifosi. Ma servono programmazione, tempo e lavoro.
VARESINA 6
Il club di Venegono Superiore e Castiglione Olona può contare su solide fondamenta societarie. E non è poco. La sensazione, tuttavia, è che i riflessi sul terreno di gioco siano inferiori alle potenzialità. La promozione di Marzio alla guida della prima squadra (subentrato a Spilli, esonerato assieme al d.s. Radicchi) ha prodotto un guizzo che ha allontanato i pensieri più cattivi. La Varesina si sta tenendo alla larga dalla zona playout grazie soprattutto agli squilli esterni. In casa, invece, inciampa spesso: qui stanno i margini di miglioramento da occupare. Shiba e Osuji gli innesti più azzeccati.
INVERUNO 6,5
Non è più la squadra spumeggiante della scorsa stagione ma resta una delle realtà più apprezzate del girone. L’Inveruno, tra alti e bassi, ha saputo chiudere il lato A del campionato all’ottavo posto, in corsa per i playoff. Mica male per una società che non spende capitali e cerca di edificare l’organico con manovre di mercato intelligenti, sotto la regia del d.s. Raineri.
ARCONATESE 6
Neopromossa in D, doveva giocare per salvarsi e lo sta facendo. È in piena zona playout, è in tiro per la salvezza diretta, ha saputo reagire ai momenti più complicati evitando di sprofondare. Per farcela dovrà segnare di più (12 gol sono pochi) e stringere le maglie dietro.
BUSTESE MC 5,5
In estate l’idea era quella di dar fastidio alle big, sotto la spinta di un progetto ambizioso. La realtà ha imposto una revisione parziale dei piani. La società, che con l’etichetta Milano City ribadisce il desiderio di diventare il terzo club meneghino arrivando al professionismo, ha avuto il merito di mantenere la calma e l’allenatore (Cusatis) quando il buio è diventato pesto. Poi la rasserenante impennata finale. La squadra ha individualità interessanti ma è giovane: può crescere. Così come la dirigenza, che ha pensieri intriganti.
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