TIGROTTI A UN BIVIO
Pro, la verità sulla trattativa
Prime parole ufficiali della "capocordata" che punta a rilevare da Pietro Vavassori la società di via Ca Bianca. E' tutto in mano ai commercialisti
Poche frasi ma significative, pacate e importanti. Parole che chiedono un chiarimento e che spiegano a che punto è la trattativa per il passaggio di proprietà della Pro Patria. Patrizia Testa, la signora di Busto Arsizio che con altri compagni di cordata si sta impegnando a rilevare la società di via Ca Bianca, dice la sua e precisa alcuni passaggi degli ultimi giorni.
Pur intuendo e giustificando che la "fame di informazioni" e la mancanza di comunicazioni ufficiali da parte dei protagonisti qualche cortocircuito informativo lo possano aver creato, "per amor di precisione", spiega quel che è stato e quel che sarà della trattativa che sta tenendo col fiato sospeso la tifoseria biancoblù.
«Finora non ho parlato - sottolinea - perché dire una parola in più o in meno può andare a compromettere l’esito di una trattativa: nel momento in cui tutto andrà a compimento o se invece il tutto sarà azzerato, è mia intenzione parlare ai media insieme a Vavassori». A proposito dei contatti con l’attuale patron della Pro Patria, Patrizia Testa sottolinea: «Lo conosco da poco, ma non voglio che siano scritte sul suo conto cose non vere: per questo motivo è mia intenzione precisare che nessuno venerdì scorso nel pomeriggio è andato nello studio di un professionista e tantomeno che Vavassori si sia fatto attendere per quattro ore: non è andata così. Io stessa ho preso parte a un’altra manifestazione pubblica che si è svolta all’Itc Tosi: quindi non potevo certo essere nello studio di un professionista».
Preso atto della sottolineatura, ecco l’apertura: «Sono rimasta zitta in queste due settimane ma è stato corretto scrivere del mio interesse e di quello di altre persone per la città e per la Pro Patria». “Per la città e per la Pro Patria”: pronunciate proprio in questo ordine quasi a sottolineare come per la bustocca Patrizia Testa la società di calcio sia un patrimonio di Busto e che il suo e quello dei “compagni di cordata” che la stanno accompagnando nel tentativo di rilevare la società sia principalmente, o probabilmente del tutto, un gesto d’affetto per Busto e i bustocchi. E sulla trattativa che si sarebbe interrotta ecco la spiegazione definitiva che taglia la testa a ogni tipo di congettura o di speculazione: «Stanno trattando i commercialisti: si è scelto di fare una cosa fatta bene prima piuttosto che avere successivamente delle problematiche o delle discussioni». In sintesi, i professionisti stanno cercando la non facile quadra tra le esigenze delle due parti: gli acquirenti vorrebbero che il passaggio avvenisse una volta saldate da Vavassori tutte le pendenze in essere, mentre il patron, assumendo l’impegno di saldare ogni debito (cosa che non può essere immediata per impegni assunti nel tempo), vuole cedere da subito le quote. Quando e se verrà trovata una formula che tuteli sia Patrizia Testa che Vavassori, la cessione sarà cosa fatta.
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