SERIE D
Pro Patria, cordata cercasi
L'assessore Armiraglio riunisce quattro imprenditori nella speranza di formalizzaer un'offerta di cessione dei tigrotti
Pranzo di speranza per il futuro della Pro Patria: protagonisti l’assessore allo sport Alberto Armiraglio e quattro imprenditori. Sono tutti della zona e stanno valutando se unirsi per comporre una cordata e formulare così a Pietro Vavassori un’offerta per acquistare la Pro Patria. Per adesso, sui loro nomi, massimo riserbo. Anche perché tutti si sono detti disponibili ma nessuno ha ancora formalizzato il passo ufficiale che significa l’avvio della trattativa. Ci proveranno appunto in queste ore, comprendendo se l’iniziativa del territorio abbia le gambe per camminare e quindi per depositare una richiesta circostanziata (anche nelle cifre) da presentare al patron.
Insomma, seppur a ridosso della scadenza per l’iscrizione in serie D, qualcosa si muove. Anche se poi pare che la dirigenza biancoblù sia stata raggiunta da qualche altra telefonata di interessamento (di sicuro da un gruppo milanese) alle sorti del club, per capire se il gioco valga la candela. Perché è vero che l’investimento non è paragonabile a quello della Lega Pro, ma è anche vero che ci vogliono lo stesso diverse centinaia di migliaia di euro (probabilmente 300mila per acquistare le quote, dietro promessa di una sponsorizzazione per il settore giovanile da gennaio) e la spada di Damocle del calcioscommesse incomberà per tutta l’estate.
In ogni caso, per adesso, lo stesso Vavassori annuncia che non c’è niente da annunciare. Pare che da oggi a metà settimana avrà una serie di incontri con chi gli ha chiesto udienza (Armiraglio compreso, ma non è l’unico) e poi tirerà le somme dei colloqui per decidere se esistano le condizioni per cedere la Pro Patria in tempo utile per salvarla oppure se lasciarla morire.
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