L'ATTESA
Pro Patria, cresce la paura
Pochi giorni alla scadenza del termine per l'iscrizione alla serie D: Vavassori aspetta un'offerta concreta, la città s'interroga
Crederci sempre, arrendersi mai. Lo slogan sembrerebbe fatto apposta per la Pro Patria. Il tempo stringe, anche la giornata di ieri è andata in archivio senza grosse novità. Oggi si spera ardentemente che sia il momento giusto per la tanto attesa firma per il passaggio delle consegne. Venerdì 10 scadono i termini per le iscrizioni al Campionato Nazionale Dilettanti di serie D. Un escamotage per guadagnare tempo, come più volte è accaduto in passato per le squadre in difficoltà, è quello di effettuare l’iscrizione senza allegare i fondi della stessa e della fidejussione. Ovviamente l’esame della Covisod rinvierebbe di qualche giorno l’esclusione. Ma in tal caso chi dovesse subentrare avrebbe più tempo per sistemare le cose. Ma il tutto deve accadere entro la fine della prossima settimana. È chiaro che il perdurare dell’incertezza non giova a nessuno. Né a chi è intenzionato a farsi da parte, il patron Pietro Vavassori, né a chi ha manifestato il desiderio di assumersi onori ed oneri, Patrizia Testa, sempre più sola in un’avventura che si annuncia irta di difficoltà. Soprattutto per il disinteresse della piazza. Quasi che il brand della Pro Patria abbia perso appeal e non induca più gli imprenditori ad investire su una società che da moltii anni non è più nelle mani di persone del territorio. Situazioni che hanno portato a delle riflessioni proprio Testa, che ha cercato di trovare partner con in quali condividere un percorso pieno di ostacoli, difficili da superare. Neppure l’intervento di un personaggio come Alberto Armiraglio ha saputo far lievitare l’interesse. Come sempre la speranza è l’ultima a morire. Ma più trascorrono le ore, più il gong sta per suonare, più il pericolo aumenta. Nella tarda giornata di lunedì, rientrato dalla capitale per esigenze personali, Vavassori ribadiva concetti già espressi più volte in queste ultime sttimane: «Non ho nessuna novità da segnalare. Attendo notizie, ma nessuno si è fatto avanti per assumere le redini della Pro Patria». Non resta quindi che incrociare le dita e sperare che tutto possa risolversi con il pesante, a questo punto, in termini economici, sacrificio personale di Patrizia Testa, affinché la Pro Patria non debba finire di esistere.
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