SERIE D
Pro Patria, il cerchio si allarga
Il comune in posizione di garante, sarebbero numerose le persone pronte a dare la propria disponibilità per un'operazione salvataggio. Ma il tempo stringe
Discretamente e fermamente, parole che rientrano anche nella filosofia di Pietro Vavassori. Parole alle quali si ispirano coloro i quali stanno cercando di arrivare a una soluzione positiva della vicenda Pro Patria. Per la quale è in corso una settimana cruciale. E questa volta l’amministrazione comunale di Busto Arsizio è diventata un soggetto attivo. Anzi, potrebbe essere definita “un garante” fra chi vende e chi compra. In fondo è quello che ha chiesto il patron, cioè di avere interlocutori credibili con cui trattare. Per dare la patente di credibilità a una trattativa che è ancora tutta da imbastire, servono fatti e, soprattutto, serve una piattaforma programmatica condivisa da potenziali compratori. Scartata – per ragioni di opportunità – l’idea di bollare gli eventuali acquirenti come componenti di una cordata, chi sta cercando di mettere insieme la squadra dei futuri azionisti lavora sull’ipotesi di un gruppo che si forma per salvare la Pro Patria vicina alla cancellazione.
Questo, al momento, è il destino cui va incontro il club bustocco se nessuno troverà un’intesa con l’attuale proprietario. Il quale, entro il fine settimana, potrebbe ricevere la proposta che si aspetta. O meglio: potrebbe avere fra le mani una proposta d’acquisto su cui ragionare. Ma per arrivare all’incontro con le carte in regola, mancano ancora alcuni tasselli. E su quelli lavora l’assessore allo sport Alberto Armiraglio. Da qui a sabato ci saranno ancora contatti con imprenditori, professionisti ma anche persone che non vogliono arrendersi all’idea che il calcio a Busto sia al tramonto.
In gran segreto più d’uno avrebbe dato la disponibilità. Anzi, anche nella giornata odierna sarebbero in programma altri incontri così da allargare la rosa. Insomma, qualcosa di concreto c’è ma l’ultima parola sarà sempre di Vavassori. Intanto si fa largo anche un’ipotesi suggestiva ma al momento poco percorribile. Infatti esperti di carte federali confermano che, a tutt’oggi, la Pro Patria non ha perso alcun diritto per un'eventuale domanda di ripescaggio (si dice sia prima o seconda in graduatoria). E anche questo, nonostante l’inchiesta sul calcioscommese, è un fattore da tenere in considerazione. Semmai è da capire se la Lega Pro confermerà i criteri di ripescaggio e cioè che oltre ai quattrini per la fidejussione occorrerà versarne altri a fondo perduto. Al momento, però, si ragiona realisticamente sull’iscrizione alla serie D. E con i tempi che corrono e i rischi cui la Pro Patria può andare incontro sarebbe tanta, tanta roba.
© Riproduzione Riservata