SERIE D
Pro Patria, intesa sulla cifra
Moderato ottimismo dopo il summit tra Vavassori e l'assessore Armiraglio: nel fine settimana atteso l'incontro coi "pretendenti"
Il problema per la Pro Patria non è più la cifra per la cessione. E forse non lo è mai stato davvero. A questo punto, dopo il primo summit che ha messo di fronte - a quanto sembra a Legnano - il proprietario Pietro Vavassori e l’assessore allo sport Alberto Armiraglio (in rappresentanza di un gruppo di imprenditori), il nodo si scioglierà nel fine settimana, quando il patron conoscerà la persona (o le persone) che si vogliono ufficialmente prendere carico del team bustocco. A quel punto, dal faccia a faccia, potrebbe anche scaturire un accordo messo nero su bianco che darà inizio alla nuova era. Tant’è che mercoledì 1 luglio, finita l’oretta e mezza di chiacchierata, i due interlocutori si sono fiduciosamente dati appuntamento per il fine settimana, per un nuovo vertice allargato, forse definitivo. In un senso o nell’altro.
"SODDISFATTI CON MODERAZIONE"
Fatto sta che il summit è terminato con le parti moderatamente soddisfatte: Vavassori perché ha trovato in Armiraglio la buona volontà nel risolvere la faccenda per salvare la squadra e iscriverla in serie D (e lasciar volare lui verso la Reggiana senza più ostacoli), Armiraglio perché ha trovato in Vavassori la disponibilità a trattare il passaggio di consegne su una cifra pari a un sesto dei 300mila euro inizialmente richiesti.
Così, a quanto pare, l’unica vera e fondamentale questione aperta e che lascia tutti col fiato sospeso, è che il patron vuole a questo punto essere sicuro che la Pro Patria finisca in (quelle che lui considera) buone mani. E allora attende che al suo cospetto si presenti nel prossimo incontro - fissato appunto nel fine settimana - chi deve sottoscrivere l’accordo ufficiale. L’immobiliarista Patrizia Testa? Con Salvo Zangari? Con il gruppo piemontese? O con altri ancora? Finora sui nomi fatti filtrare non ci sono né conferme ma neppure smentite. Fatto sta che in queste ore Armiraglio - come tutti gli altri che compongono la cordata indispettito dal fatto che La Prealpina abbia rivelato i nomi (che tra l’altro Vavassori conosceva già) - radunerà coloro che si sono fatti avanti per dar forma a un organigramma definitivo da sottoporre, anzi da presentare personalmente all’attuale proprietario. Il quale non ne fa più una questione di cifre e intanto stenderà una bozza di intesa. In pratica, si dovrà restare per qualche giorno col fiato sospeso, per capire se la nuova tormentata estate tigrotta si risolverà con un’intesa scaccia-morte o con la non iscrizione del club al primo livello del dilettantismo. Un altro capitolo di un’era Vavassori tormentata, per un feeling mai nato, fatta di contrasti fortissimi. Mercoledì 1 luglio, per lo meno, il summit è stato positivo, ha sciolto alcuni nodi, ha addirittura fissato basi precise per togliere di mezzo alcuni ostacoli. Ma rimangono vincoli non da poco, sicuramente discutibili ma con cui ora bisogna fare i conti.
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