LO SPIRAGLIO
Pro Patria, Lega Pro possibile
E' ufficiale: la società di Pietro Vavassori non è stata deferita per responsabilità diretta nell'inchiesta sulle scommesse, la possibilità di riammissione tra i professionisti diventa concreta
Sembrava assurdo solo pochi giorni fa, ma ora per la Pro Patria, cioè la squadra divenuta simbolo dello scandalo per il calcioscommesse, ci sono forti credenziali per ottenere la riammissione in Lega Pro. Un posto in prima fila conquistato attraverso un incrocio di norme federali, di tempi stretti delle indagini calcistiche e di lavoro di lima effettuato degli avvocati: tutti fattori che - se alcuni tasselli si incroceranno nei prossimi giorni - porteranno alla clamorosa svolta.
Tutto è legato al documento con i deferimenti elaborato dal procuratore Stefano Palazzi, che da settimane ha avviato una corsa affannosa per definire i profili di responsabilità legati all’inchiesta di Catanzaro per la storiaccia delle partite vendute. Palazzi ha comunicato le sue richieste e, confermando le indiscrezioni, in quell’elenco la Pro Patria non c'è. Ciò perché la necessità di stringere i tempi del processo sportivo avrebbe consigliato di puntare il dito accusatorio solo sulle responsabilità dirette dei club (rinviando le responsabilità oggettive a un secondo momento) e così i tigrotti, finiti nell’occhio del ciclone per colpa di un allenatore (Marco Tosi), tre giocatori (Andrea Ulizio, Alfonso Gerolino e Vincenzo Melillo) e un dirigente (Mauro Ulizio), l'hanno passata liscia, almeno per ora. Ciò perché Ulizio senior operava sì per conto dei bustocchi ma senza essere tesserato, creando così un paradosso sul quale l’avvocato Cesare Di Cintio ha costruito una tesi difensiva tecnicamente convincente.
Fatto sta che, visto che la responsabilità indiretta dovrebbe essere oggetto di approfondimenti a settembre (e da lì qualche punto di penalizzazione potrebbe saltar fuori), almeno in questo momento i biancoblù risulterebbero idonei alla riammissione, che si otterrebbe senza versare i 500mila euro a fondo perduto necessari al ripescaggio.
Ovviamente a questo punto entra in gioco patron Pietro Vavassori chiamato ad accettare l’offerta della Lega Pro, mettendo 400mila euro di fidejussione e preparandosi a investire molte più risorse di quelle per la serie D. Si dice che il proprietario potrebbe accettare la sfida, benché mediti sugli sviluppi che ciò avrebbe sul rapporto con la Reggiana.
In realtà, oltre ad aver bisogno di schivare (almeno in estate) il deferimento, la Pro Patria per completare il colpaccio avrebbe bisogno che si liberi un posto in Lega Pro: ma in tal caso il team scalzabile c’è, ed è la Torres, che invece è inchiodata da accuse di responsabilità diretta. Insomma, l’ipotesi del ritorno fra i prof non è scontata, ma l’eventualità che ciò accada è possibile. Anzi no, possibilissima.
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