LA TRAGEDIA
Profugo annega nel lago Maggiore
L’hanno visto tuffarsi senza riemergere a Sasso Galletto: il ragazzo aveva 20 anni
Sopravvivere a una traversata in mare e morire giovanissimi nella terra dove si sperava di trovare una nuova vita. Doppia tragedia nel lago Maggiore: un richiedente asilo nigeriano di 20 anni, ospite della Comunità Arca di Varese, è morto annegato dopo un tuffo a Castelveccana, vicino alla località Sasso Galletto, a nord di Laveno. Una disgrazia, confermano le forze dell’ordine. L’allarme è stato lanciato intorno alle 19 di mercoledì 24 da un passante sulla riva: «Correte, ho visto una persona tuffarsi ma non è mai riemersa, temo sia annegata». Purtroppo era proprio così.
Dopo la chiamata si sono precipitati sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Luino, oltre a carabinieri e guardia di finanza. I pompieri sono immediatamente intervenuti con gli specialisti del soccorso acquatico a bordo di un battello pneumatico, attivando contemporaneamente i sommozzatori di Milano. In quel punto, infatti, anche a poca distanza dalla riva il lago raggiunge già profondità proibitive. Le ricerche si sono concentrate nelle acque antistanti la strada provinciale 69 nei pressi delle “gallerie di Laveno”. Dopo un paio d’ore di ricerche, appena prima che il buio obbligasse a sospendere l’intervento, i sommozzatori hanno trovato e recuperato il corpo senza vita del ragazzo a diversi metri di profondità. Per lui non c’era più nulla da fare. La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. Alle operazioni ha collaborato anche il nucleo navale della guardia di finanza di stanza a Cannobio, sul lato piemontese in provincia di Verbania. Bisognerà chiarire se il migrante sia morto per un malore e per il fatto di non saper nuotare: di sicuro si è trattato di una fatalità.
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