L’AGGRESSIONE
Profugo morde la compagna
Violenza sulla donna, nigeriano finisce in manette
Ancora un’aggressione selvaggia e ancora una volta è la polizia a intervenire per mettere in salvo la vittima: in manette l’altra sera è finito un nigeriano fermato mentre massacrava di botte la compagna.
Si tratta di un richiedente asilo, ospite con la donna a casa di amici connazionali. Interrogato ieri mattina dal gip Nicoletta Guerrero, si è però difeso riducendo non di poco la portata delle sue condotte, tanto che il giudice ha applicato solo l’obbligo di allontanamento. In altre parole è vero che i due litigavano di frequente ma non sarebbero emersi i presupposti per parlare di maltrattamenti.
Sta di fatto che l’altra sera però il nigeriano ha esagerato. La donna era uscita con gli amici, a quanto pare per brindare alla festa nazionale del suo Paese e al ritorno ha trovato il compagno non poco risentito.
«Fumava in camera e continuava a fare casino», ha spiegato al giudice, «allora mi sono arrabbiato».
Così hanno iniziato a litigare con sempre più veemenza tanto da far spaventare i coniugi che avevano aperto loro le porte di casa. Botte, urla, morsi, ciocche di capelli tirati e il mobilio mezzo sfasciato.
Per questo forse i proprietari hanno deciso di chiamare la Squadra volante. Quando gli agenti sono arrivati sono diventati testimoni diretti della scena: l’uomo stava picchiando la nigeriana con con pugni violenti al viso e sul corpo e c’era sangue un po’ sparso ovunque. A quanto pare neppure la presenza della polizia l’ha fermato, anzi, sembra che il profugo si sia scagliato pure contro il personale di via Ugo Foscolo.
Alla fine comunque è stato ammanettato e portato in carcere. «
Lai fa la prostituta di nascosto, torna tardi la sera e mi fa arrabbiare. È vero che l’ho presa per i capelli un paio di volte ma non l’ho mai picchiata», ha cercato di giustificarsi lo straniero davanti al giudice (in ospedale la donna è stata giudicata guaribile con quindici giorni di prognosi).
Si è difeso anche il rumeno accusato di sfruttare la compagna obbligandola a vendersi sul Sempione. Ieri mattina, martedì 3 ottobre, è stato interrogato anche lui dal gip Guerrero e ha negato ogni addebito. Oltretutto sembra che la vittima stessa abbia ridimensionato la portata delle accuse rispetto a quanto riferito al Commissariato. Ma per ora l’uomo resta dietro le sbarre.
© Riproduzione Riservata