L’ALLARME
Pronto soccorso come motel
Quattro-cinque senzatetto dormono in sala d’attesa. I sindacati: «Intervenite»
A Saronno l’ospedale può funzionare, all’occorrenza, anche come motel? Sono sempre di più i senzatetto che dormono nelle aree vicine al pronto soccorso del nosocomio di piazzale Borella. Anche se la loro presenza non ha, almeno per il momento, causato alcun particolare disagio, tra quanti si sono trovati in questi giorni a rivolgersi al presidio sanitario cittadino in parecchi sono rimasti perplessi nel vedere sulle sedie di alcune delle sale d’attesa esterne al reparto d’emergenza delle persone accampate con tanto di borsoni e copertine. Qualcuno, per documentarne la presenza, ha scattato anche delle foto.
Sarebbero quattro-cinque gli homeless, tra cui anche donne, che sempre più spesso si sistemano dove capita cercando, per quanto possibile, di passare inosservati, nel timore di essere messi da un momento all’altro alla porta e di dovere quindi dormire all’addiaccio.
Una situazione che però sarebbe diventata sempre più complicata da gestire anche per il personale ospedaliero, che la mattina qualche volta avrebbe pure dovuto svegliare gli “ospiti” invitandoli ad andare altrove.
«È una situazione che, con l’avvicinarsi dell’inverno, riteniamo debba essere presa seriamente in considerazione, valutando velocemente il da farsi» la riflessione del sindacalista Daniele Ballabio, responsabile provinciale della Uil. «È infatti sotto gli occhi di tutti che il fenomeno si stia accentuando, con diversi senzatetto che cercano di trovare una sistemazione di fortuna per la notte negli spazi ospedalieri».
Per Ballabio c’è la necessità di intervenire, soprattutto per trovare a queste persone delle valide sistemazioni alternative, magari facendo riferimento alle istituzioni sociali e alle organizzazioni di volontariato cittadine.
«Penso sia a tutti evidente che gli spazi ospedalieri non siano certamente un luogo idoneo dove trovare riparo per la notte: ritengo però che in questo caso, più che di un problema di sicurezza in senso stretto, si tratti di una questione di carattere sociale e che non si possa continuare a fare finta di nulla».
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