RETROSPETTIVA
Prorogata la mostra di Piero Cicoli
È stata prorogata a domenica 4 febbraio, al Castello di Masnago, la chiusura della bella retrospettiva dedicata a Piero Cicoli (1939-2016), artista di origine marchigiana trasferitosi nel 1971 a Varese. Città alla quale ha reso onore con il suo indiscutibile talento che l’ha portato nel corso degli anni a riscuotere considerazione ed apprezzamento in diversi ambiti: allievi e colleghi (è stato docente al Liceo artistico «Frattini» di Varese e all’Accademia Galli di Como), collezionisti e galleristi. La mostra è curata da Chiara Gatti e realizzata dal Comune di Varese con la famiglia dell’artista e la partnership del Liceo Frattini.
Persona schietta e di limpida onestà intellettuale, Cicoli ha costruito il suo percorso in modo rigoroso e coerente, cimentandosi tanto nella figurazione, grazie alle sue ottime doti di disegnatore, quanto nell’astratto, con campiture pulite e accordi tonali vigorosi e - non di rado - pure arditi, per la forza con cui riusciva a comunicare le proprie impressioni, i ricordi e le suggestioni. Caratteristiche che ricorrono anche nella sua opera ceramica, in cui ad un lucido senso dello spazio, corrisponde il grande ordine delle masse cromatiche e la fluidità della pennellata che si sviluppa attraverso sensibili gradazioni tonali.
Questa sapienza gli deriva dal fatto che, dopo i diplomi di Maestro d’Arte in Litografia e in Ceramica, ottenuti all’Istituto di Belle Arti di Urbino, Cicoli diventa responsabile tecnico ed artistico della famosa fabbrica di ceramica «Metauro» di Urbania. Sono queste esperienze che gli permetteranno di cimentarsi, pure nella maiolica policroma lustrata, a volte con inserti in oro a terzo fuoco, altre volte con pasta di vetro che aggiungono intuitivi affioramenti plastici.
Per Piero Cicoli il fare arte significava comunicare, non solo con il linguaggio tipico delle varie tecniche, ma anche con quello dei sentimenti e delle emozioni, tramite le immagini, ma anche oltre le immagini.
Per tali motivi nei suoi lavori ricorrono costanti riferimenti, primi fra tutti i ricordi della sua terra d’origine: paesaggi, ricchi di contrasti cromatici, ma tracciati con nettezza geometrica, tipici delle colline marchigiane. E poi tra i temi c’è il melograno, simbolo esistenziale, al di là dei rimandi storici e religiosi della sua forma e della sua composita interiorità, che rappresenta le difficoltà e le tante componenti del vissuto. Infine la figura femminile, eterno emblema di bellezza, ma anche di vita che si rinnova nel tempo.
«Piero Cicoli. Retrospettiva 1955-2015» - Varese, Civico Museo d’Arte Moderna del Castello di Masnago, via Cola di Rienzo 42, prorogata a domenica 4 febbraio, da martedì a domenica ore 9-12.30 e 14-18, info 0332.820409, ingresso museo 4/2/1 euro.
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