IL FASTIDIO
Punti nel vivo? Attenti
Prevenzione per evitare shock anafilattici e le dolorose e pericolose conseguenze degl incontri ravvicinati con gli imenotteri
È iniziata in tutta Italia la campagna d’informazione «Punto nel vivo?». Obiettivo: far conoscere al pubblico la prevenzione e le terapie che si rendono necessarie in caso di reazioni allergiche da punture di imenotteri, un ordine nella classificazione degli insetti che comprende oltre 100mila specie, delle quali le più comuni nel nostro Paese sono api, vespe e calabroni.
«Oltre cinque milioni di italiani vengono punti nell’arco di un anno da imenotteri, con conseguenti reazioni allergiche più o meno severe - fa notare Maria Beatrice Bilò, specialista in allergologia degli Ospedali riuniti di Ancona e coordinatrice della campagna d’informazione - ma pochi conoscono i rischi che ne possono derivare a carico degli apparati respiratorio e cardiocircolatorio, accompagnati talvolta da shock anafilattico». Ogni anno, in Italia, sono una decina i casi accertati di morte per punture di imenotteri. «Punto nel vivo?» è l’iniziativa di un gruppo di esperti che fanno capo a 25 Centri allergologici di riferimento distribuiti in tutta Italia, specializzati nella diagnosi e nella terapia di reazioni cutanee al veleno trasmesso dagli insetti. Lo specialista che riconosce un paziente allergico a questo tipo di veleno gli consiglierà di avere sempre con sé un presidio salvavita di adrenalina autoiniettabile e di iniziare una immunoterapia specifica all’allergene Ait.
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