PORTFOLIO BENEFICO
Qual è il valore di «Real art»?
Ma quanto vale un’opera d’arte donata per beneficenza? Cento o diecimila euro? O molto di più? Se lo chiede con l’ironia di sempre il varesino Peter Hyde, che all’anagrafe fa Franco Crugnola, è architetto, e da tempo straccia i soldi sulle sue tele. Ora, visto che i soldi nel mercato dell’arte faticano a girare, insieme a Isabella Rigamonti, a Silvia Ciglia e Ginetto Bravi ha deciso di lavorare gratis sì, ma con uno scopo benefico. Ha chiesto a 13 artisti (compreso il suo alter ego Hyde) di fare ciascuno 10 opere uniche e autografe di piccole dimensioni, su carta, che potessero essere incollate a una pagina formato A4 di una rivista d’arte tirata in sole 130 copie, che saranno vendute a 100 euro l’una per beneficenza. Risultato dell’operazione, che è senza spese grazie al lavoro gratuito di artisti, editore e stampatore: se tutte le copie, tolte quelle date in omaggio almeno a chi le ha fatte, saranno vendute, diecimila euro tondi tondi andranno quest’anno a «Varese con te», l’associazione presieduta da Michele Graglia che si occupa dell’assistenza domiciliare dei malati terminali.
Ecco dunque quanto vale «Real art», prima edizione di un portfolio che, assicura Crugnola, ha già prenotazioni almeno per il bis del 2016: 100 euro a chi deciderà di fare il bel gesto, diecimila per chi ne riceverà i frutti. Ma all’interno di «Real art», racchiusi in una doppia copertina verde e lucida che sul retro, a memento, riporta la domanda «Conosci il mio vero valore?», ci sono i lavori di 13 ottimi artisti, che da soli valgono molto di più del prezzo di copertina. Vanno citati tutti. Luca Lischetti con i suoi inconfondibili omini Buz Baz, Luca Missoni che prosegue il lavoro sui pianeti, il maestro delle geometrie in bianco e nero Marcello Morandini, Giorgio Vicentini e le forme che prendono vita dal suo universo poetico, Ruggero Marrani con i suoi colori potenti, le linee pulite di Lorenzo Piemonti (che è mancato pochi giorni fa e a cui Crugnola dedica un pensiero), Giordano Redaelli che lavora con le carte della Golia, i coniugi 3RE (Trezza Regidore), i cartoncini solcati di Lena Costantini, i paesaggi di Giovanni Massimo Ferrari, i putti di Giorgio Filimberti e i lavori degli ideatori del portfolio: i dollari sporchi di vernice di Peter Hide 311065 e le foto composte con ritagli di colore di Isabella Rigamonti.
I protagonisti di «Real art» sono in mostra al Museo Bodini di Gemonio fino all’8 dicembre (via Marsala 11). Il volume, che è in vendita a Gemonio e anche da Meeting Art a Vercelli, viene presentato domenica 6 dicembre alle 10 a Villa Recalcati a Varese, e il 13 dicembre alle 15.30 al Museo Maga di Gallarate. Info 0332.237529.
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