IL FENOMENO
Quando il tatuaggio è utile
In America è scoppiata la moda delle indicazioni sanitarie e testamentarie vergate sulla pelle
Dimenticate poesie, opere d’arte o simboli: ora il tatuaggio diventa «utile» e latore di indicazioni mediche. Pare che negli Stati Uniti sia sempre più frequente incontrare persone che si fanno tatuare sulla pelle il proprio stato medico, se non addirittura le ultime volontà. Scrive il quotidiano inglese "The Independent" che cresce il numero di americani che, invece di indossare braccialetti o medagliette per segnalare allergie gravi o patologie come il diabete, scelgono di farsi incidere in modo indelebile sul corpo il proprio problema, in modo che, in caso di emergenza, non vengano loro somministrati farmaci che poi si rivelano pericolosi. C’è addirittura chi si fa scrivere sul petto, vicino al cuore, e a scanso di equivoci, "non rianimare": un’indicazione precisa e univoca per i paramedici, una sorta di testamento biologico in breve. In Italia invece, come spiega il chirurgo plastico Ezio Nicodemi, "ancora non ci sono persone che richiedono questo tipo di tatuaggi. Negli ultimi due anni però abbiamo osservato diversi giovani tra i 20 e 30 anni che si fanno tatuare il gruppo sanguigno, perché pensano che in caso di incidente possa essere un’informazione preziosa. Tuttavia, i centri trasfusionali rifanno comunque sempre il test per accertarne la veridicità". C’è poi da dire che gli italiani, aggiunge Massimo Papi, responsabile dell’unità operativa delle ulcere cutanee dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata (Idi) di Roma, "sono per natura poco propensi a dare disposizioni a livello legale per quel che riguarda il proprio corpo. Basti pensare alla donazione di organi. Nei Paesi scandinavi ci sono casi di tatuaggi come indicatori di testamento biologico, ma si tratta di un fenomeno minimo". Comunque i medici si aspettano "che prima o poi l’onda lunga di questa moda arrivi anche qui - commenta Toti Amato, dermatologo e presidente dell’Ordine dei medici di Palermo - Il problema è che molti ignorano il pericolo e le controindicazioni di un tatuaggio. Pochi sanno che se nei disegni c’è del rosso non si può fare la risonanza magnetica perché si rischia un’ustione e anche un’alterazione delle immagini. Questo perché il pigmento contiene ferro. E non è l’unico metallo presente nei colori usati per disegnare tatuaggi. In genere si fa poco caso alla composizione dei pigmenti, si ignora che dentro possono esserci sostanze pericolose. Direi che senza dubbio è meglio usare una medaglietta su cui si possono scrivere anche più informazioni relative al proprio stato di salute".
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