SARONNO
Quando l’arte è musica per gli occhi
È musica «per gli occhi» di chi ama l’arte vera. Il Chiostro di Saronno intesse un dialogo a tre voci di elevate e autonome poetiche, piacevolmente orchestrate nella mostra «Musiche in un interno». Un titolo che rievoca una ben riuscita esposizione del 1989 dedicata al pittore chiarista Francesco De Rocchi (1902-1978), le cui suadenti opere sono ora affiancate dalle fotografie con temi teatrali di Lelli e Masotti e dai grandi e ritmati dipinti di Franco Marrocco.
La musica entra nel panorama iconico, simbolico, che De Rocchi intesse secondo una delicata e lirica trama pittorica nelle cromie smorzate dell’ocra e del rosa sostanziando figure di compostezza giottesca e strumenti musicali riconducibili a quelli del «concerto di angeli» di Gaudenzio Ferrari visto e amato dal pittore nella cupola del Santuario di Saronno, e del quale dirà: «Ecco, quei colori furono la prima pagina della mia vita». Dalla visione delle opere degli anni ’30 dedicate da De Rocchi al tema, emerge il grande olio su tavola «Angelo musicante» di fronte al quale lo spettatore si sente affascinato dalla pulviscolare, metafisica e composta figura del messaggero con lo strumento a corda.
Se, come osserva nella poetica presentazione il critico Stefano Crespi, «la specularità dei due linguaggi, in questa mostra, sembra coniugare la spazialità della pittura e la temporalità della musica», l’opera di Franco di Marrocco, la cui pittura elide ogni memoria dell’oggetto, raggiunge pienamente l’assunto. Oltre alle ri-composizioni di quadri nel quadro, simile ai tempi di una sinfonia, l’artista ci offre il capolavoro «Musicante»: un campo blu ceruleo pervade l’opera mentre nei bordi inferiore e superiore sono appena accennati evanescenti nuclei scuri, linee di un possibile pentagramma e sfuggenti note simili a vegetali germinanti. Qui la sinfonia non ha tempi ma si espande nell’aria senza soluzione di continuità.
Le immagini della serie «Luoghi del palcoscenico. Teatro alla Scala» di Lelli e Masotti sono scatti di un attimo, ma hanno alle spalle una vita nei luoghi della rappresentazione artistica, dove «è come sentirsi a casa propria», osservano. Tuttavia è un vivere sempre teso a scoprire quello che l’occhio comune non vede, soprattutto quando l’ambiente e vuoto e «si percepisce una intimità straordinaria». Un sentire raccontato in mostra da «Concertino dei violini»: riposti dagli strumentisti nell’intervallo, i violini in cerchio evocano una sorta di frase musicale senza fine.
«Musiche in un interno» - Saronno, Il Chiostro arte contemporanea viale Santuario 11, sino al 30 giugno da martedì a venerdì ore 10-12.30 e 16-18.30, sabato 10-12, info 02.9622717.
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