Quelle radici profonde che raccontano Busto
Passeggiare a volte serve per sciogliere le tensioni della quotidianità, ma è spesso occasione anche per riflettere. E' quanto ha ispirato Ferdinando Pagani, pittore diplomato a Brera e da anni presidente del Cab, Centro artecultura bustese. Tempo fa, passeggiando con il suo cane nel parco di Villa Ottolini-Tosi, sede della Casa della musica, l'artista si è soffermato ad osservare l'edificio, splendido esempio di Liberty. Il pensiero è subito corso al passato storico e artistico di Busto, che vanta personaggi quali Bambaia, Daniele Crespi, Giuseppe Bossi e Arturo Tosi: da lì è subito arrivata l'idea di realizzare una serie di dipinti che lo rammentassero anche alle giovani generazioni. Con l'autorizzazione del Comune, Pagani si è messo al lavoro in un capannone dismesso della Fondazione Bandera e, con la collaborazione della Caccia Cornici, e ha portato a termine otto grandi tele, ciascuna di 180 x 260 centimetri, che sono state posizionate lungo il muro di cinta della storica villa. È stato poi edito, a cura della Nomos un volumetto dal titolo «Senza radici...» con un commento di Giovanni Montanaro. Finita l'esposizione, tutti i dipinti, donati dall'artista, entreranno a far parte del patrimonio artistico del Comune.
Ferdinando Pagani. Senza radici - Busto Arsizio, Villa Ottolini-Tosi, fino al 30 giugno da lunedì a venerdì 15-19 con ingresso da via Bellini 7, sabato-domenica ore 16-19 ingresso da via Volta 4.
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