VERSO IL VOTO
«Qui non passa la sinistra»
Il leader della Lega a pranzo con 500 militanti, ringrazia Bossi e il lavoro di Fontana: vinciamo al primo turno, e fra un anno mandiamo a casa Renzi
«Dai Matteo, tieni duro, mandali a casa tutti» lo incita in corso Matteotti un signore di mezza età. E lui, il «Matteo», Matteo Salvini, alza il pollice in segno di approvazione.
Il segretario federale della Lega Nord ha passato domenica 8 in lungo e in largo la provincia di Varese. Tappa principale: il capoluogo, con passeggiata in centro, un salto alla libreria Del Corso per valutare le vendite del suo libro, uno squillo di tromba, nel vero senso della strumento musicale, e quindi il pranzo all’Ata Hotel per festeggiare Radio Padania Libera e sopratutto (ri)lanciare la campagna elettorale per il sindaco di Varese. E’ un stato bagno di folla quindi, da Varese a Malnate, da Albizzate a Cairate. E Salvini, camicia bianca e jeans, ha sparato forte, come sempre: «Tra un anno andremo a votare e ci libereremo di Renzi».
E Varese, come andrà a finire? «Vinceremo al primo turno, ho chiesto di risparmiare a tutti la fatica e le spese di un ballottaggio. Del resto, se qui la Lega governa da 25 anni ci sarà pure un motivo, E il motivo è che ha amministrato molto bene, i dieci di Attilio Fontana sindaco si vedono rispetto ad altre città brutte e degradate». Questo ha detto al pranzo leghista con 440 persone, militanti e amministratori del Carroccio, tra cui il senatore Stefano Candiani, il segretario provinciale Matteo Bianchi, quello cittadino, Marco Pinti, e il candidato sindaco del centrodestra Paolo Orrigoni che ha tenuto un breve discorso, concludendolo con «viva la Lega». E c’era anche il fondatore del movimento, Umberto Bossi, al quale Salvini ha tributato l’origine di tutto.
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