Campidoglio
##Raggi cede a Grillo ma restano incognite giudiziarie su Giunta
Forse Colomban a guidare la due diligence sugli atti varati
Roma, 17 dic. (askanews) - La macchina di servizio entra ed esce da Palazzo Valentini, dopo oltre cinque ore evitando il muro dei cronisti. Sulle decisioni del vertice di maggioranza la sindaca di Roma Virginia Raggi non ci mette la faccia, ma affida a una comunicazione a suo nome la resa, che dalle vive voci e dai cellulari dei consiglieri corre dalla prima riunione di ieri: l'ultimatum di Beppe Grillo non potrà essere ignorato. La sindaca terrà lo scranno ma piegherà la testa, e così Salvatore Romeo, capo della sua segreteria e il vicesindaco Daniele Frongia lasciano i loro incarichi. Per seguire le indicazioni del leader del M5S e tacitare la protesta interna, Frongia rimane assessore allo sport, ma al suo posto probabilmente subentrerà l'attuale capo dell'Assemblea capitolina Marcello De Vito, che lascia il vertice prima degli altri, forte dei suoi "ve l'avevo detto". Verrà, inoltre, avviata una "due diligence" su tutti gli atti già varati, assicura comunque la Raggi.
Tra le incognite che restano: se questa toppa reggerà alle incognite giudiziarie. Grillo, infatti, teme che alla sindaca di Roma arrivi un avviso di garanzia rispetto al filone di indagine sulle sue nomine aperto dall'esposto della sua ex capo di Gabinetto, Carla Raineri.
La magistrata ha segnalato una procedura anomala per la nomina di Romeo, cui aveva dato parere negativo anche l'allora capo dell'avvocatura capitolina Rodolfo Murra, cui il 23 novembre scorso Raggi non ha rinnovato l'incarico. Sulla procedura di riassunzione di Romeo, già dipendente capitolino, si era attivata, peraltro, anche l'Anac.
La prossima settimana sarà fitta di appuntamenti giudiziari che rischiano di indebolire ancora di più la Giunta Raggi. Il 20 dicembre avranno i loro interrogatori di garanzia l'ex vice capo di Gabinetto Raffaele Marra e l'immobiliarista Sergio Scarpellini arrestati ieri per una compravendita d'immobili. Il 21 sarà invece ascoltata l'ex assessora di Raggi all'Ambiente Paola Muraro, indagata per presunte irregolarità avvenute negli impianti Tmb di Rocca Cencia e di via Salaria.
Per fronteggiare l'emergenza Grillo sta valutando diversi scenari: dare più potere all'assessore alle Partecipate Massimo Colomban, considerato vicino e affidabile dalla Casaleggio Associati, che faccia da supervisore dell'azione di tutta la Giunta, dicastero per dicastero, verificando in primis tutti gli atti firmati da Marra. In alternativa si valuta se individuare un profilo politico autorevole per il Movimento che svolga le stesse funzioni dell'ex mini-direttorio che abbandonò la sindaca al suo destino dopo il braccio di ferro proprio sulle nomine. Grillo quella volta, dopo una visita in Campidoglio con annesso selfie con i consiglieri M5S, scelse di darle ancora fiducia. Questa volta no.
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