Roma 2024
Raggi: "no" a Olimpiadi dettato da debito, non da paura corruzione
"Non ce la siamo sentiti di gravare sulla Capitale e sul Paese"
Roma, 27 set. (askanews) - "La città di Roma ha un debito che vale tra i 13 e i 16 miliardi. Stiamo accertando la sua entità.
Partendo da una stazione economica così compromessa, noi non ce la siamo sentita di gravare la nostra citta e l'Italia di questi costi". Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi in audizione al Senato sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi.
Raggi ha letto ampi passi della Carta olimpica.
"Con 13-16 miliardi di debito che altra garanzia dobbiamo sottoscrivere? - ha detto Raggi - La responsabilità dei debiti ê assunta in solido dalla città ospitante e dal comitato organizzatore, non dal Cio. Con lo stato dei conti non ci siamo sentiti di indebitare ancora Roma e l'Italia. All'interno della gestione commissariale, un miliardo è nel debito dei giochi del 1960. E lo scorso anno abbiamo finito di pagare i debiti di Italia Novanta. Sarebbe stato irresponsabile dire di sì", ha ribadito Raggi, spiegando poi che non è certamente il rischio corruzione a fare paura al Campidoglio: "In questi ultimi giorni si prova ad accostare la motivazione del nostro no ad una presunta paura della corruzione. A Roma la corruzione è venuta fuori con Mafia Capitale, dove i soldi pubblici venivano utilizzati per arricchire pochi. Non è minimamente questo il tema, perché altrimenti dovremmo chiudere Roma".
"Il punto - ha aggiunto Raggi - è se, da un punto di vista economico, i costi siano sostenibili o meno: alla luce delle evidenze dei costi possiamo dire che oggi Roma non può permettersi di indebitarsi ulteriormente".
Ed ha poi sottolineato: "La nostra posizione è sempre stata molto chiara. Nel 2015 ci fu la presentazione del Cio e noi 4 consiglieri M5S cominciammo uno studio sull'argomento. Le evidenze storiche ci mostrarono che le spese che le città sostenevano non erano mai ripagate dai vantaggi che le città ricevevano. Ricordiamo le piste delle Olimpiadi invernali di Torino, che sono dei ruderi, ricordiamo le piscine, con i muri storti, e le vele di Calatrava, che se uno volesse smantellarle oggi dovrebbe spendere il doppio. Non c'è alcun tipo di sostenibilità in questo genere di eventi".
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