L’INDAGINE
Rapina un ragazzo e va al mare
Aggressione a Legnano, nordafricano catturato a Rimini. Caccia al complice
Insieme con un complice, lo scorso 28 giugno, rapinò un minorenne bloccato per strada e malmenato. Mercoledì 9 agosto il maghrebino venticinquenne è stato individuato e arrestato a Rimini, dove nel frattempo era andato a divertirsi.
Sono stati i carabinieri di Legnano a scovarlo in Romagna e a eseguire la misura di custodia cautelare chiesta dal pubblico ministero Francesca Gentilini ed emessa dal gip Nicoletta Guerrero.
Il giovane verrà interrogato per rogatoria, intanto continua la caccia all’amico con cui quella sera aggredì un ragazzino vicino all’albergo Diamante.
Il fatto accadde poco prima dell’una, mentre la vittima stava rincasando in bicicletta. Alla rotonda venne avvicinato da uno straniero che gli sbarrò la strada e lo costrinse a fermarsi.
Con tono minaccioso uno dei due malviventi afferrò il manubrio e gli intimò di abbandonarla e di lasciarla a lui perché voleva farci un giro.
Il ragazzino cercò di scappare ma il maghrebino prese la sella e lo fece cadere a terra, minacciando di avere un coltello e di essere pronto a usarlo.
Il minore provò allora a fuggire a piedi ma uno dei delinquenti lo rincorse fino a via Santa Caterina e gli tirò uno schiaffo violentissimo, richiamando così l’attenzione di un connazionale che si unì a loro.
All’ennesimo tentativo di sottrarsi, il ragazzino venne raggiunto da entrambi i nordafricani che lo presero per le spalle, lo scaraventarono contro il muro, lo immobilizzarono a terra e si fecero consegnare il cellulare, sempre con lo spauracchio di un ipotetico coltello.
La vittima andò subito a sporgere denuncia e fornì descrizioni precise sugli aggressori.
I militari gli sottoposero un album fotografico e lui fu in grado di riconoscerli senza esitazioni. Del resto le forze dell’ordine li conoscevano bene: uno era stato scarcerato poco prima ed entrambi avevano precedenti.
Così, al termine degli accertamenti investigativi necessari per escludere qualsiasi tipo di alibi per quella sera, è partita la richiesta di misura cautelare.
Uno degli aggressori quindi ora si trova dietro le sbarre, l’altro verrà sicuramente rintracciato, è solo una questione di tempo.
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