DA DICEMBRE
Rapine e furti, ”Banda Vasi” a processo
L’ex ultrà e nove complici rinviati a giudizio dal gup. La pentita della storia ha patteggiato poco meno di tre anni
Dieci imputati per un processo che inizierà il prossimo 7 dicembre. Una condanna con il rito abbreviato a un anno e otto mesi di carcere. E un patteggiamento di peso, quello della pentita della storia, con applicazione di una pena pari a due anni e dieci mesi di carcere. Si è conclusa così, nella tarda mattinata di giovedì 13, l’udienza preliminare davanti al gup Anna Giorgetti a carico della cosiddetta “banda Vasi”, ovvero quel gruppo criminale guidato da Filadelfio Vasi, 41 anni, ex ultrà già recluso per altre condanne definitive (fine pena nel 2024) e difeso dall’avvocato Corrado Viazzo.
Così come richiesto dalla Procura di Varese, il gup ha rinviato a giudizio Vasi e altre nove persone sulla base di una quindicina di capi d’imputazione, per reati che sono perlopiù rapine ed estorsioni compiute tra Italia e Canton Ticino dal 2010 al 2012. Mentre Umberto Arbolino, che ha scelto il rito abbreviato davanti allo stesso gup e doveva rispondere di una rapina, due estorsione e di aver cercato di far tacere la pentita del gruppo con minacce e danneggiamenti, è stato condannato a un anno e otto mesi di carcere solo per quest’ultima contestazione. Quanto alla pentita, come detto ha patteggiato poco meno di tre anni per una rapina e un furto collegato ad essa, quello della targa di un ciclomotore.
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