VERSO IL VOTO
Referendum, scatta lo sprint
Lunedì 28 al De Filippi i leader del no, martedì in campo sindaci per il sì
«Per il mio territorio io voto no». L’ultima settimana della campagna referendaria sulla riforma della Costituzione, si aprirà lunedì 28 a a Varese con un’offensiva pesante lanciata dai partiti del centrodestra, in prima linea per ottenere dalle urne la bocciatura della revisione della “carta” varata dal governo di Matteo Renzi e approvata dal Parlamento.
Per ribadire le obiezioni al testo della riforma, i leader di Forza Italia, Ncd e Lega nord hanno dato appuntamento al “popolo del no” all’istituito De Filippi di via Brambilla.
Dalle 21, nella Sala Montini, prenderanno la parola uno dopo l’altro il governatore della Lombardia Roberto Maroni, il capogruppo di Forza Italia in Regione Claudio Pedrazzini, il segretario della Lega lombarda Paolo Grimoldi, il presidente del Consiglio regionale e coordinatore provinciale del Nuovo centrodestra Raffaele Cattaneo, la coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia Paola Frassinetti e l’ex candidato sindaco a Varese Paolo Orrigoni.
Sul fronte opposto, i sostenitori del sì alla riforma, coordinati dal presidente del Comitato provinciale Giuseppe Adamoli, hanno definito nelle ultime ore gli appuntamenti di chiusura della campagna referendaria. Martedì è prevista un’iniziativa di mobilitazione dei sindaci del centrosinistra e anche di alcuni amministratori di segno civico che si raccoglieranno attorno al primo cittadino di Varese Davide Galimberti.
Incontri a sostegno della riforma sono previsti ogni sera fino a venerdì nei comuni attorno al capoluogo, mentre a metà settimana è annunciata un’iniziativa unitaria guidata dal Comitato provinciale per il sì.
E mentre le forze politiche pianificano gli ultimi sforzi, tesi a intercettare il consenso dei varesini ancora indecisi, l’ufficio elettorale della Prefettura di Varese detta i tempi per la predisposizione dei seggi che saranno aperti domenica prossima dalle 8 alle 23 in tutti i comuni. Definiti gli elenchi degli “aventi diritto al voto”, l’attenzione si è ora spostata sulla composizione delle sezioni elettorali e in particolare sulla sostituzione dei presidenti e degli scrutatori che, dopo essere stati informati della nomina, hanno rinunciato all’incarico.
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