Riforme
Referendum,Renzi punta su 4 dicembre: è ultima chance per cambiare
Il premier: gli italiani sceglieranno tra un'Italia più semplice o in mano alla Casaleggio srl
Roma, 26 set. (askanews) - Sarà il 4 dicembre la data del referendum confermativo sulle riforme costituzionale, e Matteo Renzi chiarisce la posta in gioco: "L'Italia deve cambiare, non può rimanere ostaggio dei soliti noti, della solita palude che ha bloccato la crescita dell'ultimo ventennio". E oltre il referendum "non ci sarà un'altra occasione". Per questo il premier si dice "certo che non la sprecheremo".
L'alternativa che il premier disegna è netta. Con il Sì "un Paese più stabile e più semplice", con il No "si torna alle bicamerali D'Alema-Berlusconi o ci si consegna a una strana forma di democrazia diretta in cui una srl di Milano controlla la democrazia interna di uno dei più grandi partiti del Paese e si lega ai propri amministratori da contratti privati con tanto di penali da pagare". E allora "la partita è tutta qui. Qui e ora".
Ancora: da una parte "l'Italia che propone" di cambiare, dall'altra quella che "urla" e "lascia tutto come prima". Anche in questo caso, il bersaglio è il MoVimento Cinque Stelle, e l'esempio è di nuovo il no alle Olimpiadi di Roma: "Dire no alle Olimpiadi perché in otto anni si crede di non riuscire a combattere la corruzione a Roma significa rinunciare a fare politica, a cambiare le cose, a dare una speranza alla propria comunità. Non è solo una figuraccia internazionale per l'Italia: è un'ammissione della propria incapacità di cambiare le cose".
Da una parte, insiste Renzi, chi rispetta gli avversari, dall'altra chi insulta: "Ieri alla manifestazione di Palermo i cori dei grillini mi equiparavano alla mafia. Noi non scenderemo mai a quel livello e continueremo a rispettare gli avversari politici. Perché noi siamo e saremo quelli delle proposte non quelli degli insulti".
Uno scontro che riguarda anche la stessa data della consultazione. Per le opposizioni il tentativo da parte di Renzi di avere "più spazio per la propaganda"; magari sfruttando - come insinua il M5s - "le mance della legge di Stabilità". Per il governo invece, nelle parole del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti che scende in sala stampa ad ufficializzare la decisioni, "non c'è un motivo particolare" per la scelta del 4 dicembre, ma "ci sembra che ci sia il tempo per sviluppare un confronto approfondito tra i cittadini sulla riforma perchè sono i cittadini a decidere come è giusto quando abbiamo a che fare con il funzionamento delle istituzioni". E poi per celebrare il referendum, ha ricordato, "i termini sono stabiliti dalla legge, la decisione arriva con più di dieci giorni di anticipo rispetto al termine utile e anche la data è anticipata rispetto all'ultima data possibile".
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