Riforme
Renzi:referendum è su futuro Paese, su elezioni decide Mattarella
D'Alema è la vecchia guardia che tenta di rientare in partita. Ma vinceranno i sì
Roma, 7 ott. (askanews) - Il presidente del Consiglio Matteo
Renzi lo ha ribadito, il referendum sulle riforme riguarda il
futuro del Paese (e forse per questo osteggiato dalla "vecchia
guardia", a cominciare da Massimo D'Alema) e non certo il suo sul
quale, soprattutto nel caso dovesse vincere il No, decideranno
presidente della Repubblica e il Parlamento. Il premier ha colto
l'occasione della sua partecipazione a Radio Anch'io per chiarire
ancora una volta quello che ritiene essere l'obiettivo del
referendum e per rispondere alle domande degli ascoltatori su Ue,
manovra, famiglie, giustizia, fisco.
L'impegno principale di Renzi è stato quello di sgombrare il
campo da retroscena e ricostruzioni di stampa che lo danno
preoccupato per l'esito della consultazione referendaria e, di
conseguenza, pronto a interrogarsi sul futuro suo e del governo.
Già in mattinata una nota di Palazzo Chigi aveva chiarito,
riferendosi a quanto riportato da alcuni giornali, che nella
giornata di ieri a Torino (dove il premier si era recato per
promuovere il Sì al referendum) si è parlato molto del futuro non
si è mai toccato - con "rivelazioni" e "confessioni" ai
parlamentari a lui vicini - il futuro personale di Matteo Renzi.
E' stato poi lo stesso premier, in radio, a spiegare il suo
pensiero. "Quello che è in ballo non è il futuro di Renzi o del
governo - ha detto - ma i prossimi vent'anni dell'Italia. Ogni
discussione sul mio futuro personale, sul futuro del governo, sul
futuro degli avversari lascia il tempo che trova". E "a dispetto delle apparenze io sono convinto che a dicembre vinceranno i sì".
In ogni caso,
ha aggiunto, nel caso al referendum vincesse il No si dovrà
esprimere Mattarella: "Le valutazioni sulla durata della
legislatura spettano al presidente della Repubblica e al
Parlamento, non al sottoscritto", ha precisato.
L'intervento in radio ha permesso al presidente del
Consiglio di replicare a Massimo D'Alema e alle sue posizioni di
forte critica sulla gestione del partito e sui progetti di
riforma costituzionale e elettorale. "Questo non è un derby tra
Renzi e il resto del mondo, è un derby Italia contro vecchia
guardia", ha detto riprendendo una battuta di D'Alema che aveva
sostenuto come il referendum si presentasse alla stregua di "un
derby tra Renzi e il resto del mondo". E comunque, ha precisato,
"credo che D'Alema usi il referendum per rientrare in partita,
vota no convinto di poter rappresentare il futuro" mentre lui
"per me è il passato".
Apprezzamento da Renzi arriva per le parole pronunciate da Pierre
Moscovici, commissario Ue agli Affari economci, che ha aperto
alla flessibilità per spese relative alla crisi migratoria, al
terremoto e ha appoggiato l'azione del governo italiano,
considerando la "minaccia populista" sempre più evidente nell'Ue.
L'Europa, ha detto Renzi, non deve essere usata come "luogo nel
quale regolare i conti tra noi" e "noi, come italiani, dobbiamo
far sentire la nostra voce tutti insieme".
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