GIOVANI
Residenti contro il rumore, addio festival
Delusi i ragazzi di Caimano: «È morto il nostro entusiasmo». Gli abitanti chiedevano il silenzio domenicale, gli organizzatori hanno rinunciato
Sono amareggiati e sconfortati i ragazzi dell’associazione Caimano. Dopo mesi d’impegno per l’organizzazione dell’evento e di spese sostenute, hanno dovuto -per una serie di circostanze sopravvenute- prendere la decisione di annullare il festival musicale “Caimano Music And Beer”, manifestazione che si svolge ad Induno Olona dal 2001 e la cui diciassettesima edizione avrebbe dovuto aver luogo l’ultimo fine settimana di luglio, da venerdì 28 a domenica 30.
Questa festa, divenuta un appuntamento tradizionale, negli anni passati si svolgeva nell’area attrezzata del centro sportivo comunale “Felice Maroni”, in una zona verde in località Brughiera. Quest’anno non la si è potuta utilizzare in quanto recenti disposizioni normative rendono l’impianto non più in regola per ospitare eventi di questo genere. «Ad inizio giugno -dicono il presidente Elia Raccagni e gli altri aderenti all’associazione giovanile Caimano- l’amministrazione comunale ci ha comunicato che avremmo dovuto cambiare location, spostando la festa nel campo di calcio di via Andreoli, vicino agli edifici scolastici. Su sollecitazione dell’amministrazione stessa, siamo ripartiti con l’organizzazione, cogliendo questa opportunità di trovarsi in una zona centrale del paese per affiancare alla musica gospel, blues, soul e rock altre attività d’intrattenimento, anche per i bambini».
Ci sono state però lamentele da parte di alcuni residenti, che hanno espresso agli amministratori comunali il timore di essere disturbati da tre serate consecutive di musica in un’area vicina alle loro abitazioni. «Così -dicono dall’associazione Caimano- a venti giorni dall’evento l’amministrazione ha cambiato le decisioni prese, chiedendoci di rinunciare alla serata di domenica, proposta che ci è stata presentata come un compromesso, che avrebbe potuto essere discusso a tempo debito ma che risulta una strada non più percorribile dopo che l’evento è stato già organizzato e pubblicizzato».
«Con il nostro festival -commentano amaramente i giovani del Caimano- è morto anche l’entusiasmo e l’impegno di centinaia di ragazzi, soffocati dai pregiudizi e dall’intolleranza. Andrebbe considerato diversamente il fatto che dei ragazzi passino il loro tempo libero proponendo iniziative ricreative per tutti anziché dedicarsi esclusivamente allo svago personale».
Sulla questione replica l’assessore alla Cultura e alle Associazioni, Stefano Redaelli: «Capisco la delusione dell’associazione Caimano, ma lo è anche dell’amministrazione che patrocinava l’evento e si è prodigata affinché si potesse svolgere».
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