ATTACCO VIRTUALE
Respinto l’assalto dei “pirati”
Hacker bloccano i computer e chiedono un riscatto al centro di ricerca Toma. La minaccia sventata in extremis
L’assalto degli hacker che ha messo in ginocchio prima Londra e poi i sistemi informatici di molte multinazionali sparpagliate in tutto il mondo, ha preso di mira anche il laboratorio Toma di Busto Arsizio. Il laboratorio è riuscito comunque a sventare la minaccia in extremis, grazie a sistemi di protezione elevatissimi e a un lavoro di “ricostruzione” del software. L’intero patrimonio di dati conservati nei pc, oltre all’organizzazione interna del lavoro, nell’istituto di ricerca e analisi di via Ferrer a Sacconago è stato dunque messo sotto attacco. Sul finire della scorsa settimana, per un giorno intero, i quasi cento computer del centro di genetica che da Busto è in contatto con tutto il mondo, ha vissuto dal vivo il pericolo informatico. I sistemi si sono bloccati, l’accesso al data-base era impedito, su un monitor è comparsa la famigerata scritta con il ricatto, anzi il riscatto: il messaggio chiedeva di versare un migliaio di dollari (misurati in bit coin, la moneta utilizzata in rete) per evitare che il virus che si era insinuato nell’informatizzazione di Toma distruggesse tutti i file presenti.
Servizio completo sulla Prealpina del 16 maggio
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