Nordcorea
Rex Tillerson e ambasciatore Nordcorea oggi in Consiglio Onu
Rara apparizione per Ja Song Nam
New York, 15 dic. (askanews) - Il segretario americano di Stato e l'ambasciatore nordcoreano alle Nazioni Uniti parteciperanno al consiglio di sicurezza dell'Onu in calendario oggi. Rex Tillerson descriverà la linea con cui Washington intende affrontare la crisi con Pyongyang che, nonostante le sanzioni internazionali, continua a portare avanti i suoi programmi nucleare e missilistico.
L'appuntamento cade dopo che in settimana l'ex Ceo di Exxon Mobil diventato capo della diplomazia Usa ha aperto la porta a trattative dirette con la Corea del Nord "senza precondizioni", anche se la Casa Bianca ha subito chiarito che la sua linea non è affatto cambiata. Prima di sedersi al tavolo dei negoziati, è la tesi, il regime di Kim Jong Un deve dimostrare la volontà a fermare i suoi test nucleari e missilistici.
Il diplomatico nordcoreano Ja Song Nam farà la sua rara apparizione in Consiglio di sicurezza, riunito a livello ministerale dopo la visita in Corea del Nord del funzionario Onu Jeffrey Feltman. E' stato il portavoce della missione nordcoreana al Palazzo di vetro, Jo Jong Chol, ha confermare alla France presse la partecipazione del diplomatico.
Nel suo viaggio di quattro giorni a Pyongyang, Feltman ha incontrato il ministro nordcoreano degli Esteri Ri Yong-Ho e il suo vice Pak Myong-Kuk. Si è trattato di una prima volta dal 2011 per un funzionario di alto livello dell'Onu. Anche Ja ha partecipato a questi incontri durante i quali Feltman ha fatto pressing per "trattare sulle trattative" necessarie ad aprire un canale diplomatico e a prevenire una possibile guerra nella penisola coreana, di cui gli Usa vogliono una denuclearizzazione.
Feltman ha consigliato a Ja di prendere seriamente il Consiglio di sicurezza dell'Onu, criticato da Pyongyang come uno strumento nelle mani di Washington e che nell'ultimo anno ha approvato tre round di sanzioni. L'ambasciatore nordcoreano può partecipare alle riunione di quell'organismo se il tema all'ordine del giorno riguarda la sua nazione, ma Ja ha preferito generalmente boicottare il Consiglio.
Pare che Feltman abbia espresso a porte chiuse la sua preoccupazione per "l'assenza di un senso di urgenza" da parte della Corea del Nord nell'affrontare la crisi in corso. Tuttavia, i funzionari nordcoreani sarebbero d'accordo nel credere che sia "importante prevenire una guerra".
"Soltanto il tempo potrà dire quali saranno le conseguenze delle nostre discussioni, ma credo che abbiamo lasciato la porta accostata", ha spiegato Feltman, sperando "vivamente" che "la porta per una soluzione negoziata diventi spalancata".
Resta da vedere quali commenti arriveranno da Cina e Russia. Pechino è sotto pressione da parte di Washington affinché fermi i rifornimenti di petrolio a Pyongyang. Mosca, così come la nazione asiatica, sostengono che le sanzioni da sole non porteranno la Corea del Nord a cambiare. Per loro la soluzione potrà esserci solo per vie diplomatiche. E' quello che vuole anche Tillerson. Trump permettendo.
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