Vitalizi
Richetti: benvengano i voti M5s ma taglio vitalizi è targato Pd
Rischio incostituzionalità esiste ma se Consulta la dichiarasse ne sarebbe responsabile
Roma, 25 lug. (askanews) - "Questa proposta fa sul serio, mentre altre, come quella di Di Maio e Fraccaro, proprio no. Per questo, forse anche nel mio partito, c'è chi storce il naso. E so già che ci saranno ricorsi . Ma se c'è un'ingiustizia, come quella di regalare 2.500 euro a qualcuno che ha messo piede in Parlamento solo un giorno, il legislatore deve porvi rimedio". Matteo Richetti, portavoce della segreteria Pd e autore della pdl che taglia i vitalizi anche agli ex parlamentari che li hanno già maturati difende a spada tratta e rivendica alla paternità Pd le nuove norme che oggi e domani sono attese alla prova del voto in aula alla Camera.
"Il rischio di incostituzionalità - ha ammesso Richetti al Gr1 Rai c'è- ma io sulla Costituzione leggo che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. E dunque tutti devono avere lo stesso trattamento, compresi i parlamentari. Se la Corte dirà che questa legge è incostituzionale se ne prenderà al responsabilità. Una resa preventiva, però, non è possibile, altrimenti l'Italia non cambia mai".
Quanto al disco verde M5s alla sua pdl, "più che altro - ha commentato Richetti- ne sono contento. Al di là di alcune mistificazioni: perché ho letto delle dichiarazioni fuori dalla realtà. La proposta Lombardi - ricorda marcando la differenza con la pdl a prima firma della parlamentare M5s- non toccava minimamente la riduzione per i vecchi vitalizi. E poi se uno vuole proporre una legge se la fa scrivere dal partito avversario? Mi fa molto piacere che si uniscano i grillini, ma loro hanno firmato questa legge solo poche settimane fa. Questa legge è depositata dal 2015. Se avessero voluto fare sul serio, perché in questi due anni non si sono uniti alla battaglia lasciando che sulla proposta ci fossero solo 80 firme, tutte del Pd?"
"In questi giorni - ha osservato più in generale il portavoce della segreteria Pd- sto notando una santa alleanza, piuttosto curiosa. Chi non vuole rinunciare ai privilegi si sta alleando proprio con i populisti, ovvero i grillini, che non vedono l'ora di veder fallire questa legge per poi accusarci, in campagna elettorale, di non aver cambiato nulla. Ma io a questo gioco non ci sto. Il Pd combatte una battaglia che ritiene giusta. Se altri vogliono unirsi sono i benvenuti".
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