Rio 2016
Rio 2016. Gamba: dati imbrogli Russia evidentemente non così certi
Nazionale russa judo: totale estraneità a problema meldonium
Mosca, 26 lug. (askanews) - A Rio 2016 puliti "dopo quattro mesi di infamia" perchè i dati sugli imbrogli russi "evidentemente non erano così certi, se no avrebbero squalificato tutta la Russia, senza il minimo dubbio". Ezio Gamba, oro olimpico nel judo a Mosca 1980 (l'Olimpiade del boicottaggio) e oggi general manager della Federazione judo russa, denuncia in un'intervista ad Askanews "la poca professionalità con la quale è stata sostenuta" a livello internazionale "la storia del meldonium". La vicenda è "incredibile", dice Gamba. "Siamo stati tacciati di doping perché quattro dei nostri atleti sono stati trovati positivi al meldonium in febbraio e inizio marzo. Abbiamo dichiarato che lo avevano preso quando non era proibito nell'agosto del 2015, ma questo non è bastato, ci hanno messo su tutti i giornali del mondo come dopati. Una settimana fa la Wada ha comunicato i valori minimi consentiti. Valore consentito in data fine febbraio: 1000. Nessuno dei quattro atleti aveva più di 30, quindi 970 volte sotto il limite consentito! Per ora nessuno si è preoccupato di comunicare sui giornali della nostra totale estraneità al problema meldonium, per il mondo restiamo Dei dopati, e questo è incredibile".
Gamba esattamente 4 anni orsono, grazie alla sua guida, aveva compiuto il miracolo per la Russia a Londra 2012, portando la squadra nazionale di judo ai migliori risultati assoluti sul tatami, con tre medaglie d'oro, un argento e un bronzo, tutte nelle categorie maschili. Un risultato pulito e felice, occasione anche per chi, giunto dal Daghestan, come l'oro Tagir Khaibulaev, aveva trovato l'affermazione e il riscatto che solo il grande sport sa dare. Ma se all'epoca i judoka di Gamba erano arrivati ai Giochi reduci da una seria preparazione sportiva e avevano potuto fruire di grande concentrazione, oggi, dopo lo scandalo - molto politico - del doping, che ha investito la Russia, l'umore è diverso.
Lo stress per i quattro mesi passati con "l'infamia del doping, sapendo bene di essere totalmente puliti" difficilmente si cancella. Come anche il marchio di "dopati" finito su chi dopato non è. "Oltre tutto il meldonium, era stato prescritto in tempi leciti dal medico della squadra su prescrizione dell'istituto di medicina nazionale russo, a seguito dei soliti controlli medici che due volte l'anno gli atleti sono soliti sostenere" racconta il direttore tecnico. "Poi sparito problema meldonium è iniziato il calvario Olimpiadi con il rischio di esclusione totale squadra russa da Rio. Io non ci ho mai creduto, vista la poca professionalità con la quale è stata sostenuta la storia meldonium, non ho mai pensato che le stesse persone avrebbero avuto il coraggio di sostenere tesi che probabilmente non sono così certe. Io se avessi avuto dati certi su degli imbrogli così pesanti, avrei squalificato tutta la Russia senza il minimo dubbio. Evidentemente i dati non sono così certi".
Come noto il Comitato Olimpico Internazionale e il suo presidente Thomas Bach hanno evitato l'esclusione in toto di tutta la squadra nazionale russa, dopo lo scandalo del doping generato dalle accuse della Wada. Bach in particolare ha spostato l'onere della decisione sulle singole federazioni. Una decisione criticata da più parti, quella di Bach, ma profondamente apolitica, in difesa dello sport, basata solamente sulle sue regole, ma soprattutto necessaria poichè il CIO deve agire proprio in questo senso: promuovere e rilanciare il movimento olimpico, anche in una vicenda come questa che sotto certi aspetti, al di là del doping, proprio a causa dell'intromissione della politica e delle tensioni internazionali nello sport, ha ricordato le atmosfere di Mosca '80. Gamba se lo ricorda bene, perchè all'epoca - proprio a causa del boicottaggio americano per l'invasione sovietica dell'Afghanistan - rischiò di perdere l'Olimpiade della sua vita.
Ai Giochi della XXII Olimpiade che si svolsero a Mosca (Unione Sovietica) dal 19 luglio al 3 agosto 1980, Gamba ci arrivò, ma in maniera drammatica e con una dolorosa rinuncia, quella all'arma dei Carabinieri: il judoka era infatti tra i non pochi atleti militari, i quali, essendo alle dirette dipendenze di uno stato fedele alle scelte dell'Alleanza Atlantica, non potevano partecipare a causa del boicottaggio, mentre come civile, a titolo individuale, si poteva prendere parte come specificato nell'articolo 24 del regolamento olimpico. "Ora andremo a Rio, spero che i ragazzi reagiscano istintivamente come è capitato a me a Mosca 80: ho saputo di poter gareggiare solo 20 giorni prima della gara. Il ministero della Difesa italiana di allora attese fino all'ultimo prima di comunicarmi della mia dismissione dal gruppo dei carabinieri del quale facevo parte. Quindi spero che la rabbia che ha spinto me a vincere , accompagni tutti i miei ragazzi, se lo meritano, hanno lavorato seriamente molto duramente in questi otto anni di attività insieme".
Ma quanto influirà sui singoli un incubo del genere? "Sono uomini e donne serissimi, con una grande passione per lo sport.
Un gruppo compatto, senza condizionamenti religiosi o politici, veramente delle belle persone, dalle quali ho imparato moltissimo, sono molto fiero di far parte di questo gruppo sano.
Mosca, 26 lug. (askanews) - Sono certo che insieme ai miei collaboratori riusciremo a star loro vicino e a sostenerli in questa meravigliosa battaglia che sara l'olimpiade di Rio. Per noi il passato recente è dimenticato, hanno provato a condizionarci, ma ci vuole ben altro".
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