LO STUDIO
Sacro Monte, la storia scritta sugli affreschi
In una ricerca quasi cinque secoli di “graffiti” nella cripta del santuario. Sabato la presentazione
Sul frontespizio a colori dell’invito campeggiano la porzione di un affresco da poco restaurato e un’iscrizione datata chiaramente 1535. Preziosa, anche se non si tratta della più antica.
Riccardo Valente ne ha studiate e catalogate a decine all’interno della cripta di Santa Maria del Monte, alcune delle quali risalenti al Quattrocento.
Un lavoro certosino di elevato interesse storico-scientifico che verrà presentato sabato 18 novembre, alle ore 15, al Museo Baroffio e del Santuario, presenti anche Monica Abbiati, responsabile per Regione Lombardia della promozione dei siti Unesco e il vicario episcopale monsignor Franco Agnesi.
«Il lavoro di ricerca - afferma lo storico del dipartimento di Architettura al Politecnico di Milano - ha riguardato nello specifico i graffiti spontanei lasciati dai visitatori di passaggio sulle superfici pittoriche tra il XV secolo e l’inizio del XX. Il risultato è una mole di dati inediti, utile per inquadrare e rilevare la tipologia di persone, abitanti e pellegrini, che nel corso di mezzo millennio hanno lasciato traccia del loro passaggio sul luogo sacro della montagna varesina».
Una sorta di “diario graffito”, insomma, che se da una lato ha intaccato la pulizia della superficie affrescata, dall’altro ci permette distanza di tanto tempo di leggervi il “diario di viaggio” di quanti visitavano per devozione l’antica chiesa ipogea attorno alla quale s’è sviluppato il santuario.
Nomi, date, invocazioni alla Vergine rappresentano lo spaccato di un mondo religioso popolare su cui poggiano le radici di una devozione che prosegue, intatta, anche oggi. Come dire che la cripta non finisce mai di regalare sorprese anche dopo la chiusura (ottobre 2015) degli importanti lavori di messa in sicurezza della struttura sottostante l’altare del santuario e di recupero di reperti storici e pittorici; due anni di interventi impegnativi sia dal punto di vista tecnico-scientifico sia finanziario, che hanno restituito alla fruizione pubblica un monumento di grande valore.
Riccardo Valente non è nuovo a questo genere di ricerche.
Tempo fa ha studiato anche i graffiti all’interno del Battistero della Collegiata di Castiglione Olona, dove la ricerca ha riguardato tipologie di iscrizioni spontanee in parte sovrapponibili per datazione a quelle sacromontine. Lo studio, primo in assoluto nel suo genere per quanto riguarda il complesso monumentale proclamato esattamente dieci anni fa patrimonio dell’umanità, fa parte del progetto dal titolo “Il Patrimonio tra ricerca e valorizzazione: dallo studio dei graffiti murari della Cripta una riflessione sui valori del patrimonio culturale del Sacro Monte di Varese”, promosso dalla Fondazione Paolo VI e dalla Parrocchia di Santa Maria del Monte su finanziamento della Regione.
All’incontro, a ingresso libero, farà seguito una visita guidata di approfondimento (gratuita, ma occorre prenotarsi a info@sacromontedivarese.it) negli ambienti sottostanti il santuario mariano condotta da Valente.
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