Saldi senza regole, negozi ko
Confesercenti lancia l’allarme in difesa dei piccoli commercianti e chiede di discutere con al Regione per cercare correttivi
«Non sopravviveranno, i piccoli negozi, così proprio no». A difendere il commerciante che non può permettersi sconti e offerte in qualunque momento dell’anno, è Alessio Sperati, delegato della Confesercenti territoriale per la città di Varese e presidente Fismo settore moda. Il suo è un vero e proprio grido di dolore collegato alla situazione che si è venuta a creare a Varese, ma che potrebbe essere duplicata e replicata altrove, sul fronte degli sconti che di fatto diventano dei saldi anticipati. «La situazione che da qualche settimana stiamo vivendo è assurda, la richiesta è dunque una sola: bisogna mettersi tutti attorno a un tavolo, insieme con la Regione, e stabilire bene che cosa fare, dare regole nuove o obbligare a rispettare le normative, la problematica sta diventando enorme e tra poco, anche a Varese, le saracinesche abbassate saranno sempre di più e gli spazi saranno presi tutti dai negozi monomarca e dalle grandi catene». Iniziative per sponsorizzare piccoli nuclei di negozi di un’area piuttosto che un’altra, giornate speciali, promozioni con sconti nel weekend piuttosto che in qualsiasi occasione creata più o meno ad arte. Se i consumatori possono essere felici di una situazione simile, la Confesercenti territoriale lo è meno. «Noi crediamo che si possano dare soluzioni alternative», dice Sperati. Basta, insomma, con card che fanno accumulare sconti, con sms che indicano alla fin fine i saldi anche se saldi non si possono chiamare. «Per noi sarebbe più logico, a questo punto, rispettare la stagionalità e fare saldi al termine di ogni stagione e non permettere lunghi periodi di ipotetici vantaggi che si traducono con il mettere in ginocchio chi da una vita fa seriamente il proprio lavoro ma non può competere con le offerte ormai continue delle catene».
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