APPELLO
Salviamo il medico di famiglia
I medici di famiglia si stanno «estinguendo»: sono infatti diminuiti di ben ottomila unità per pensionamenti e mancati nuovi ingressi nell’arco di sei anni (2009-2015). E i numeri per il prossimo futuro prospettano una situazione ancor più drammatica.
L’allarme è lanciato dalla Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) che ora hanno deciso di richiamare l’attenzione sul problema con un’iniziativa concreta: una petizione popolare, promossa insieme a Senior Italia FederAnziani, dal titolo emblematico: «Salviamo il medico di famiglia». Perché, avvertono i camici bianchi, se non si fa qualcosa subito il rischio concreto è che milioni di italiani rimangano in pochi anni senza assistenza.
Le cifre rese note dalla Fimmg al suo ultimo congresso non lasciano dubbi sulla gravità della situazione: da qui a sette anni, avverte il sindacato, di medici di famiglia ne mancheranno 16mila. Calcolando che mediamente ognuno di loro ha oggi in carico 1.200 pazienti, vuol dire che nel 2023 rimarranno senza medico un assistito su tre, soprattutto al Nord. Da qui al 2023, inoltre, andranno in pensione 21.700 medici di base.
Dice il segretario nazionale Fimmg Silvestro Scotti: «Bisogna aumentare i posti nelle scuole post-laurea di medicina generale, altrimenti sul territorio rimarranno i pazienti, ma senza i medici». Oggi, infatti, nelle Regioni dove è effettuata una programmazione per l’accesso alla professione, non si va oltre i 900 borsisti l’anno, mentre le uscite sono di oltre tremila camici bianchi ogni dodici mesi. Per questo l’idea di una petizione popolare che, spiega la Fimmg, «nasce dalla consapevolezza che la mancata programmazione delle scuole di formazione in medicina generale non assicurerà nel tempo il ricambio dei medici di famiglia che andranno in pensione con nuovi giovani medici, che nei prossimi anni non saranno sufficienti a sostituirli».
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