VARESE
San Silvestro con Gabriele Cirilli
Al teatro Openjobmetis di Varese si brinda al nuovo anno in compagnia di Gabriele Cirilli, effervescente attor comico diplomato al Laboratorio di Gigi Proietti come l’amico Flavio Insinna. Si prospetta un 31 dicembre divertente e scacciapensieri perché Cirilli è un fiume in piena di allegria, proprio come il suo spettacolo >TaleEQualeAMe, diretto da Gabriele Guidi.
Nei 110 minuti di show, anzi, di «one man show», ci sono l’Abruzzo - l’attore è nato a Sulmona nel 1967 -, la famiglia, i ricordi, i dettagli della vita quotidiana, il rapporto con la moglie Maria, co-autrice dei testi, e con il figlio adolescente, la paura di volare, le differenze tra Nord e Sud, le riunioni di condominio. Ogni piccolo fatto è lo spunto per uno sketch, un monologo, un balletto, una canzone romantica. Ma non solo, perché >TaleEQualeAMe è anche l’occasione per rivedere Cirilli alle prese con le sue spassose imitazioni, quelle viste durante la trasmissione di Rai Uno «Tale e quale», dunque Orietta Berti, Kiss e Bee Gees, Albano e Romina, Edoardo Bennato.
Prova attoriale istrionica, lo show in arrivo a Varese racconta così la maturità di un attore che è un comico puro, ma che sa anche cantare e citare Pirandello. E soprattutto, come dimostra l’hashtag nel titolo, sa adeguarsi al tempo che passa visto che lo spettacolo è costruito sui selfie, le fotografie che Cirilli scatta (non solo a se stesso) con il telefonino.
Cirilli, ci spieghi bene il senso dell’hashtag.
«L’idea è di mio figlio quindicenne che un giorno mi ha detto: se non hai un hashtag non sei nessuno. Allora ho riflettuto su questo spettacolo che ormai porto in giro da tre anni. Come potevo rinnovarlo per adeguarlo alle nuove abitudini tecnologiche? Mio figlio mi ha iscritto a Instagram e io ho iniziato a scattare foto durante la mia giornata, a casa e sul lavoro. Ne è uscito un album fotografico virtuale che sul palco sfoglio e che dà spunto ai vari momenti».
Come sta andando il tour?
«Vedo che il pubblico si entusiasma. E in effetti ho avuto successo ovunque, al Nord e al Sud, nelle piccole come nelle grandi città. Tengo molto alla data varesina perché nello stesso teatro sono venuto con la prima edizione dello spettacolo, tre anni fa: allora era stata una bella esperienza. Per questo quando il direttore Filippo De Sanctis mi ha chiamato ho accettato al volo».
Sul palco da solo 110 minuti senza sosta, una prova impegnativa…
«No, per nulla! Quando monti uno spettacolo che funziona il tempo vola sia per te, che per chi ti guarda. Alla fine il pubblico chiede sempre i bis perché evidentemente non ne ha avuto abbastanza. È tutto molto leggero, divertente e per la data di Varese ho in mente una piccola invenzione visto che sarà a Capodanno. Mi trasformerò in un deejay famoso e poi brinderemo tutti insieme, ma altro non posso rivelare».
A proposito di travestimenti, come fa sul palco con quelli visti in televisione?
«Beh, grazie alle immagini proiettate posso mostrare tutta la laboriosità che sta dietro una trasformazione, per certi trucchi ci vogliono cinque ore di lavoro».
Quale rapporto ha con il suo pubblico?
«Il complimento più bello che mi hanno fatto è stato: tu sei come si vede in tivù, spontaneo. Vero, ed è bello che lo si riconosca, vuol dire che arrivo al cuore delle persone con la passione e la sincerità».
Il maestro Proietti, la moglie Maria, la sua Sulmona. Come si trasforma la vita in arte comica?
«Io ho scoperto di avere questo talento da piccolino, semplicemente lo faccio. Come mi ha detto una volta Eros Ramazzotti, salgo sul palco e non capisco più niente, vado in un altro mondo. È come se respirassi assieme al pubblico, se fossimo una cosa sola».
Ma lei è uno di quei comici che poi in casa sono tristi, portati alla depressione?
«No! Guai! Io sono sempre così, con la battuta pronta. Certo, anche io ho i miei momenti giù, ma fondamentalmente sono un uomo allegro».
Mi dica qualcosa di Gigi Proietti.
«Beh, noi siamo ancora molto legati, adesso tra noi c’è qualcosa di più profondo del rapporto maestro - allievo. Siamo colleghi, amici. Lui mi ha dato la possibilità di fare questo lavoro e dunque mi ha salvato la vita, perché mi ha permesso di raggiungere ciò che desideravo. È probabile, inoltre, che ci sarà una sorpresa che mi riguarda durante le tre puntate di Cavalli di battaglia, lo show che Proietti condurrà su Rai Uno a gennaio».
Quale augurio vuol fare per il 2017 a tutti noi e anche a se stesso?
«Magari sarà un luogo comune, ma io penso che nella vita una cosa sola serve, la serenità. Perché se hai la serenità vuol dire che stai bene di salute e con la tua famiglia, sei contento di ciò che sei e di ciò che fai. Se sei sereno nella vita hai vinto e perciò questo è l’augurio che io faccio a tutti noi».
Sabato 31 dicembre al teatro Openjobmetis di Varese, piazza della Repubblica, ore 22, biglietti 60/50/40 euro comprensivi di brindisi beneaugurante, informazioni 0332.247897.
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