Cislago
Santa Maria della Neve, la perla affrescata
Una bomboniera unica per la nostra provincia portata nuovamente allo splendore grazie al lavoro della Pro loco e alla generosità dei cislaghesi che con il loro contributo hanno riportato in vita lo splendore custodito dalla chiesetta di Santa Maria della Neve. Domenica 5 novembre è l’ultima occasione autunnale (ma le aperture riprenderanno a marzo 2018) per visitare con una guida il gioiello artistico poco conosciuto di Cislago. Posta in località Santa Maria Iniziata, poco distante dal centro del paese, è circondata da terreni agricoli esattamente come quando venne costruita. Esternamente la costruzione è molto semplice, ma appena varcata la soglia si rimane affascinati dagli affreschi che ricoprono le pareti e le nicchie. I soggetti raffigurati sono anche molto rari, si tratta infatti di 21 differenti santi e 33 raffigurazioni della Vergine Maria che fanno della piccola chiesetta cislaghese un prezioso gioiello del Varesotto. L’intitolazione dell’edificio, che è anche detto Santa Maria in Campagna, in Siate o in Sciate, si riferisce ad un episodio miracoloso che è anche rappresentato su una parete del presbiterio e narra della nevicata che portò alla fondazione della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma sul Colle Esquilino avvenuta il 5 agosto del 352.
La storia
La prima notizia dell’esistenza della chiesetta è del 1256 nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero, ma è solo alla fine del XV secolo che risalgono i documenti in cui si narra di un edificio religioso legato alla «Scuola di Santa Maria del territorio del luogo di Cislago», responsabile della sua cura e della manutenzione e che aveva il compito di nominare anche il cappellano. Il primo ampliamento avvenne nel XVI secolo e interessò solo l’aula con sette nicchie semicircolari lungo il perimetro ricavate nello spessore murario sormontate da un cornicione da altrettante finestre circolari. Nel 1525 venne eseguito gran parte del lavoro dell’apparato decorativo, mentre tra il 1597 e il 1603 si costruirono un nuovo presbiterio a pianta quadrangolare e una nuova sacrestia. Un secolo più tardi fu posato il pavimento in pietra e nel 1731 demolendo due nicchie si costruì la cappella di sant’Antonio. In una delle nicchie demolite vi era l’affresco della Madonna del Parto che fu trasportato, a massello, sopra l’altare maggiore dove è tutt’oggi visibile. Dopo il XVIII secolo la chiesa visse anni di decadenza fino al 1842 quando la famiglia Castelbarco-Visconti di Cislago intraprese una serie di opere di decorazione che però andarono a coprire gli affreschi del passato. Solo tra il 2000 e il 2008 con la campagna di restauri realizzata dalla Pro loco, si è scoperto l’apparato decorativo cinquecentesco e le molte immagini votive dedicate alla maternità di Maria. Nel 2010 anche l’esterno venne restaurato posizionando delle luci così da rendere la chiesetta visibile ance di notte.
Gli affreschi e le nicchie
Appena entrati in chiesa si viene rapiti da due immagini della Vergine: una è la Madonna in trono che allatta il Bambino, l’altra è la Madonna della Tenerezza. A destra dell’ingresso parte un ciclo di affreschi che inizia con la raffigurazione di sant’Agata e sant’Ambrogio, dipinto da Petrus de Serena nel 1525. La prima nicchia vede come protagonista la Beatificazione di san Carlo con in mano un fazzoletto che, secondo il racconto angiografico, utilizzava per asciugare il pianto nella meditazione della Passione di Gesù. La seconda nicchia rappresenta la Trinità con la Madonna in trono e i santi Sebastiano e Rocco nella veste di protettori dalla peste, insieme a loro sono raffigurati anche i due benefattori in ginocchio. Accanto ecco due Madonne in trono che allattano il Bambino, sant’Antonio Abate e la Madonna delle Rose, con la Vergine in trono che sorregge il Bambino mentre gli porge tre rose. La terza nicchia è detta della Fondazione con l’affresco attribuito a Gian Giacomo Lampugnari con la Madonna della Neve con i santi Maurizio, Sebastiano, Domenico, Magno, Rocco e Alessandro. Nel presbiterio risalente al 1603 ecco l’Assunzione di Maria al cielo con angeli festanti, sulle pareti laterali la vita di Maria. Sul lato nord la cappella di sant’Antonio da Padova eretta nel 1731 e a seguire la nicchia con la Madonna in trono con il Bambino insieme a Caterina d’Alessandria e a sant’Apollonia. Le ultime due nicchie sono dedicate al Gonfalone della Peste con la Madonna della Misericordia datata 1525 e i misteri del rosario della metà del Cinquecento, con la particolare raffigurazione della Dormitio Virginis al posto della scena dell’Assunzione, e la Madonna con il Bambino e san Rocco.
Visita guidata a Santa Maria della Neve - Domenica 5 alle 15.30 e alle 17 in via Cascina Santa Maria in località Santa Maria Iniziata a Cislago. Per info e prenotazioni 348.5944384 o www.prolococislago.org. Le visite riprenderanno a marzo 2018.
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