Italia-Russia
Sanzioni, Monti (Ice): Russia resta mercato "importante"
Misure prorogate sino a fine gennaio 2016. "Limitare i danni"
Mosca, 18 giu. (askanews) - La Russia resta un mercato "importante" e finché ci saranno, alle sanzioni si resiste con "lungimiranza", con investimenti mirati, partnership e cercando di differenziare. "L'Ice, in questi mesi, si è impegnata molto per cercare di limitare i danni per le nostre imprese: finché non si troverà una soluzione, continueremo in questa direzione". Così Riccardo M. Monti, presidente dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) in un'intervista con askanews, rilasciata per l'apertura del Forum di San Pietroburgo, la Davos russa, da oggi al 20 giugno.
Un inizio in salita per la verità, dopo che ieri, da Bruxelles è arrivata la nuova doccia fredda per il business: la durata delle restrizioni imposte a Mosca per la crisi ucraina è stata estesa fino alla fine di gennaio 2016. Mentre soffiano venti di Guerra Fredda sempre più intensi, la decisione, presa nella riunione dei rappresentanti permanenti dei 28, ovviamente non fa impazzire i circoli di affari. Soprattutto coloro che vedono nella Russia un mercato sul medio-lungo termine. E proprio nell'ottica del "limitare i danni" nell'attesa di "una soluzione", il lavoro dell'Ice è soprattutto sul campo. A partire dal neo direttore dell'ufficio di Mosca Pier Paolo Celeste, proveniente dalla sede di New York.
Verrebbe da chiedersi cosa è cambiato per il business italiano con la visita di Vladimir Putin a Milano e Roma? "E' stato chiaramente un grande segnale di considerazione per il nostro Paese, utile per chi lavora in Russia già da anni e per chi si vuole consolidare in questo Paese". Putin all'Expo ha segnalato perdite significative per l'Italia a causa delle sanzioni. Monti conferma: " -18% nel settore della meccanica, -19% nei semilavorati, -22% in moda e accessori, -45% nel settore alimentare, -22% nell'arredamento ed edilizia e -59% nei mezzi di trasporto". E questi settori "insieme costituiscono l'85% di quanto la Federazione Russa importi dall'Italia". Tuttavia però, sottolinea, l'Italia ha perso meno nelle relazioni commerciali con la Russia, rispetto ad altri partner europei.
0, 18 giu. (askanews) - "L'Italia è il quarto fornitore e quarto cliente della Russia" dice Monti. "Ha perso in termini di export, il 25% nel primo trimestre 2015 rispetto al 2014. Ma tiene. Mentre ben più ingenti sono le perdite dei nostri competitor europei: 30% la Germania e 42% la Francia". Inoltre anche se alcuni settori come il lattiero caseario hanno ricevuto il colpo più forte, "esistono eccezioni: mi riferisco al Parmigiano Reggiano e Grana Padano che a stagionatura elevata riescono a contenere la quantità di lattosio entro la soglia indicata (0,1 gr. per litro) al di sotto della quale possono continuare a essere importati".
Una cosa simile, secondo fonti di askanews sta avvenendo per il gorgonzola. "Hanno resistito meglio - continua Monti - quelle imprese che con lungimiranza hanno investito nel mercato russo e realizzato partnership che addirittura hanno visto aumentare il proprio giro d'affari, seppur costretti a differenziare le fonti. Senz'altro hanno sofferto maggiormente le sanzioni le imprese del settore fresco e ortofrutta".
Quindi la presenza a Pietroburgo, alla Davos nella Capitale degli zar, era una tappa da non perdere. In generale è prevista un'ampia presenza internazionale, e nel segno del dialogo portato avanti da Roma, l'Italia ci sarà con una significativa delegazione. Al timone il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, che prenderà parte domani alla tavola rotonda "Russia-Italy: historical ties too strong to sever", organizzata dall'Associazione Conoscere Eurasia. "L'Italia vuole testimoniare quanto sia importante la Federazione Russa e il mercato russo" chiosa il presidente dell'Ice. "Massimi rappresentanti delle più importanti società e banche saranno al Forum a portare le idee e le proposte del nostro Paese nelle varie sessioni tematiche. Da parte nostra, pur dovendo fare i conti con le attuali sanzioni, continueremo a sostenere le nostre imprese".
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