CANOTTAGGIO
Sara, addio ai remi. E... nozze
Dopo Rio, la Bertolasi si sposa e abbandona il canottaggiuo agonistico. La sera di venerdì 1 settembre festa olimpica nel locale di Elia Luini
Lascia dopo aver partecipato all’Olimpiade di Rio. E a fine settembre si sposa con Luca Broggini, ds della Canottieri Varese.
Sara Bertolasi ha affidato a una lettera (che pubblichiamo qui di seguito) la sua decisione di smettere con lo sport agonistico.
La sera di giovedì 1 settembre sarà al Bellavita Café del canottiere Elia Luini (angolo vie Cavallotti-Cattaneo) a Varese, dalle ore 20, assieme agli altri olimpici Andrea Micheletti (con cui sarà nostra ospite alla Fiera di Varese sabato 10 settembre) e Pierpaolo Frattini.
FESTA OLIMPICA
L’evento di venerdì, in collaborazione con la DiBi, inizialmente pensato per festeggiare i canottieri varesini rientrati da dall’avventura a cinque cerchi a Rio de Janeiro, e allargato poi alle giovani promesse del canottaggio azzurro juniores e under 23 che hanno gareggiato ai Mondiali di Rotterdam. Presenti dunque gli olimpici Sara Bertolasi, Andrea Micheletti e Pierpaolo Frattini (foto 2, 3 e 4), ma anche Davide Magni e Nicoletta Bartalesi. Special guest della serata il 4 senza pesi leggeri quarto classificato ai Giochi di Rio. Gli ex compagni di Elia, Martino Goretti, Livio La Padula e Stefano Oppo, hanno accettato l’invito per una goliardica premiazione con la simbolica medaglia... di legno appositamente prodotta per l’occasione. Sarà presente, per il saluto istituzionale, l’assessore allo Sport di Varese, Dino De Simone.
LA LETTERA DI SARA
Cari Amici, ho deciso di scrivervi per condividere insieme a voi la mia decisione di concludere l’attività agonistica.
Sono stati nove anni ricchi, intensi, durante i quali ho attraversato momenti di felicità e momenti di sconforto e, alla fine, il tempo è volato.
Non potrò mai dimenticare le prime palate in Canottieri Varese, il primo titolo esordienti ed il primo Campionato del Mondo.
Poi l’arrivo a Como, da varesina, la prima qualifica olimpica per me e per l’Italia in due senza.
Da Londra a Rio altri quattro anni per rivivere con occhi più coscienti la seconda Olimpiade.
Questo viaggio l’ho percorso insieme a tutte le persone che, a proprio modo, hanno contribuito alla realizzazione di un sogno comune.
Quello che ho ricevuto in questi anni è stato più di quello che ho dato... e di questo sarò sempre grata a tutto il mondo del remo, dello sport e della vita.
Sento un velo di tristezza. Inizia per me una nuova fase della vita che ho voglia di interpretare con lo stesso ritmo che il canottaggio mi ha insegnato.
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