RIO 2016
Sara e Andrea, niente finale
Bertolasi e Patelli seste ed ultime in semifinale nel due senza, Micheletti (e Miani) superati negli ultimi metri mancano la finale per 2 decimi di secondo. Fuori anche l'otto di Pierpaolo Frattini. Nel nuoto subito fuori Rivolta
CANOTTAGGIO
Dopo la pioggia, la delusione. Il recupero delle semifinali rinviate mercoledì 10 per maltempo non porta sorrisi in casa azzurra né nel nutrito manipolo di varesini presenti alle Olimpiadi brasiliale. Niente da fare per Sara Bertolasi e Pierpaolo Frattini, delusione bruciante per Andrea Micheletti. La canottiera bustocca, impegnata con la veneta Alessandra Patelli nella prima gara di giornata, la semifinale A del due senza femminile, non ha avuto mai chance di lottare per ottenere uno dei primi tre posti che garantivano l'accesso alla finale per il podio. Del resto per l'equipaggio azzurro già l'accesso alla semifinale rappresentava un buonissimo risultato ("Venderemo cara la pelle" aveva detto Sara subito dopo la qualificazione, ben conscia della difficoltà dell'ostacolo). Sesto ed ultimo posto, sul traguardo, in 7'45"44, a oltre sei secondi di ritardo dalle polacche quinte e quasi mezzo minuto dalla Gran Bretagna prima in 7'18"69, di gran lunga il tempo migliore dell'intero lotto. Per le azzurre, nella serata di Rio, in programma la finale B.
Nel doppio pesi leggeri tanto rammarico per l'isprese Micheletti e Marcello Miani, che in batteria avevano destato un'ottima impressione. Partiti forte e secondi ai 500 metri nella scia della Norvegia, gli azzurri sono stati poi superati anche dal Sudafrica (che è andato a imporsi nella semifinale) ma sembravano in grado di tenere a bada il ritorno della Polonia. Proprio sul traguardo, invece, il sorpasso e il quarto posto finale a poco più di due decimi dalla finale (6'40"45 contro 6'40"23 dei biancorossi). La finale di consolazione, ultimo impegno per Andrea Micheletti e Miani, è in programma venerdì 12.
Olimpiadi finite, infine, per Pierpaolo Frattini che, impegnato nel ripescaggio dell'otto, non è andato oltre il quinto ed ultimo posto, l'unico che non garantiva il passaggio in finale. Lontanissima, l'ammiraglia azzurra, dal quarto posto della Polonia: quasi cinque secondi di distacco.
NUOTO
Brutta gara di Matteo Rivolta nei suoi 100 delfino: il debutto dell'arconatese si è trasformato rapidamente nella sua ultima gara di questa esperienza a cinque cerchi. Niente è andato per il giusto verso nella gara che nel 2012 gli aveva regalato il bronzo europeo. Già in partenza ha accusato il primo ritardo: un 50 metri disastroso che ha avuto il suo culmine in una virata lenta e in un passaggio di metà gara che parlava chiaro. Nella seconda parte non è riuscito distendere una nuotata apparsa appesantita con un dispendio energetico eccessivo a fronte di una scarsa velocità sviluppata. Il verdetto del cronometro è impietoso e parla di un secondo di troppo rispetto al primato personale. Nemmeno lui riesce a spiegarsi un tempo così lontano dal suo standard: «Non è stata una gara da parte mia e me ne assumo la responsabilità; sono curioso di capire che cosa è andato storto con Mirko Nozzolillo (che lo allena a Roma dopo il divorzio da coach Gianni Leoni e dalla Manara di Busto - ndr). Non credo che riuscirò a dare una spiegazione nemmeno a mente lucida perché le sensazioni di questi giorni erano positive e so bene che la tensione dev’essere sfruttata come spinta emotiva e non come freno». Venerdì 12 l’obiettivo è ottenere la finale con la 4x100 mista. Largo fin da subito, allora, al quartetto migliore composto da Carlotta Zofkova a dorso, Arianna Castiglioni a rana, Ilaria Bianchi a delfino e Federica Pellegrini a stile. Occhi incollati al televisore alle 18.38 italiane e, se tutto dovesse andare per il meglio, gli appassionati potranno vivere la finale alle 3.49 di domenica.
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