L’INIZIATIVA
Scambio di personale: aziende in rete
Lavoratori in esubero prestati a ditte omologhe. La presidente di Giunca: «Grande opportunità»
Nel mondo del calcio capita: quando un giocatore valido sta a lungo in panchina può essere prestato per un certo periodo di tempo a un’altra squadra.
Ora, un meccanismo simile - ma tecnicamente differente - sbarca nelle imprese della provincia di Varese.
A realizzarlo è Giunca (Gruppo imprese unite nel collaborare attivamente) la prima rete di imprese nata in provincia nel 2012 e attiva in modo particolare sul fronte del welfare.
L’idea è semplice e al tempo stesso efficace: lo scambio, il mettere in comune, i dipendenti delle aziende che aderiscono alla rete. Dal punto di vista tecnico normativo è il «distacco del dipendente».
«L’idea della condivisione dei lavoratori - spiega Lucia Riboldi, presidente di Giunca - è nata come ulteriore passo avanti nel nostro percorso di condivisione finalizzata anche al miglioramento della competitività delle aziende. L’abbiamo valutata come una possibilità positiva, soprattutto in un periodo ancora difficile come quello che stiamo vivendo, in cui la crisi non è stata ancora completamente superata».
Il distaccamento del personale, dunque, può essere la risposta giusta per i bisogni legati alla stagionalità, a riorganizzazioni aziendali, a periodi i cui vengono usati gli ammortizzatori sociali o alla necessità di particolari competenze che si possono reperire in alcune aziende. Ma, soprattutto, è anche un modo molto concreto per salvaguardare l’occupazione locale, dal momento che la persona che viene prestata mantiene posto di lavoro e stipendio.
«Al momento siamo in una prima fase sperimentale - continua la presidente - e un primo lavoratore è stato coinvolto in questo progetto. Ma stiamo già valutando altre possibilità che ci sono pervenute».
L’idea, insomma, piace alle aziende.
Il meccanismo è semplice. Il lavoratore mantiene il contratto in essere con il proprio datore di lavoro originario che provvederà anche ad accreditargli lo stipendio.
Lui cambierà sede di lavoro e i titolari della nuova impresa si occuperanno di rimborsare i colleghi imprenditori della busta paga del dipendente in prestito. Il tutto formalmente regolato dalle norme previste dai contratti di rete.
«E’ chiaro che si tratta di una procedura - sottolinea ancora Riboldi - che, oltre all’aspetto strettamente economico, per quanto importante, offre anche opportunità di crescita per il personale, che può sperimentare contesti differenti e arricchire le proprie competenze».
Un circolo virtuoso, insomma, che tra l’altro in provincia potrebbe allargarsi non poco. Basti pensare che le aziende che costituiscono Giunca sono dodici e coprono i più diversi settori, dalla farmaceutica alla chimica passando per la meccanica. Complessivamente le stesse realtà produttive contano circa 2000 dipendenti, gli stessi che già in questi primi quattro anni di attività della rete sono stati coinvolti nei differenti progetti di welfare: car pooling, convenzioni per pacchetti assicurativi e servizi che facilitino la conciliazione famiglia-lavoro, pacchetti per la salute.
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