LA RICHIESTA
«Scarcerate Binda»
Detenzione ingiusta: nuova istanza dei difensori dell’uomo accusato d’aver ucciso Lidia Macchi
«A nostro avviso non ci sono le condizioni per tenerlo ancora in galera». Da tempo, l’avvocato Sergio Martelli, che assieme al collega Roberto Pasella, si occupa della difesa di Stefano Binda, il 49enne di Brebbia sottoposto a carcerazione preventiva dal 15 gennaio scorso perchè accusato di essere l’assassino di Lidia Macchi, chiede la liberazione del proprio assistito. Perciò, non c’è da stupirsi se, incassato già un “no” dai giudici della Corte di Cassazione (il rigetto risale all’aprile scorso), abbia deciso di riproporre una istanza di scarcerazione. Destinatario della richiesta, stavolta, è il gip varesino Anna Giorgetti. «Indubbiamente, siamo molto preoccupati per le condizioni di salute Binda (da quando si trova detenuto a San Vittore a Milano avrebbe persi 27 chili, ndr), ma dietro la nostra richiesta c’è anche dell’altro»,ha detto l’avvocato Martelli.
Ampio servizio sulla Prealpina di giovedì 29 settembre.
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