I DISAGI
Scivoloni sulla neve
Pochi fiocchi, strade agibili con dotazioni invernali ma marciapiedi impraticabili: il Piano comunale si dimostra inadeguato per i pedoni
Quella di corso Matteotti innevato è una suggestione prenatalizia unica. Ma è anche un’ipotesi di scivoloni che fan vedere ben altre stelle anziché la cometa.
Benvenuti a Varese, città che dalle ore 8 di domenica 10 dicembre attendeva l’annunciato arrivo della neve come il sottotenente Giovanni Drogo l’invasione dei Tartari, rinchiusonella fortezza Bastiani.
I PRIMI FIOCCHI
Apparsi i primi timidi fiocchi verso le ore 16 di ieri, domenica 10 dicembre, la situazione è rimasta regolare per quel che attiene la viabilità fino alla serata inoltrata: il sale ha svolto il proprio compito, «sparso - come annunciava un comunicato diramato ieri mattina da Palazzo Estense - per tempo su undici itinerari ritenuti strategici per un totale di circa duecento chilometri di strade».
Nottetempo, però, la neve è scesa più copiosa e sfruttando il clima che s’aggirava a quota 0°, ha attecchito per bene.
Così, al risveglio di stamane, lunedì 11 dicembre, i varesini hanno trovato strade praticabili solo per i veicoli attrezzati con gomme invernali e marciapiedi innevati e dunque scivolosi anche nelle vie più centrali. Nulla di particolare, dunque, se non che per dare il via libera al traffico veicolari, sono rimasti al palo i pedoni.
un tabù da sfatare
L’articolo 14 comma 1 del decreto legislativo 285 del 1992 prevede quel che le amministrazioni comunali - a prescindere dal colore politico - cercano da lustri di scaricare sui cittadini: l’obbligo di pulire dalla neve e dal ghiaccio le strade e i marciapiedi (che delle strade sono una pertinenza) spetta al proprietario. Cioè al privato, se la strada (o l’autostrada) è privata e all’ente pubblico - Comune, Provincia, Anas - se la strada è pubblica.
Semmai resta l’obbligo per i frontisti di tenere agibili i passi carrai.
Dunque, la prima lacuna evidente registrata in queste ultime trenta ore è stata la mancata pulizia dei marciapiedi, con la conseguenza che i pedoni non hanno solo rischiato di ferirsi (come la signora finita a terra all’incrocio tra via Robbioni e via Del Cairo nel primo pomeriggio di oggi) ma proprio perché feriti, rappresentano un potenziale creditore del Comune nell’eventuale azione risarcitoria.
POMERIGGIO AL RALLENTATORE
Viale Gasparotto, viale Europa ma anche viale Borri, viale Belforte e viale Aguggiari sono stati teatro di code dovute alla scarsa propensione di alcuni conducenti a guidare in condizioni perturbate e dell’approssimazione di altri a mettersi sulle strade senza gomme invernali o catene, come accaduto a Lozza, laddove un camion è rimasto al palo in mezzo alla pubblica via per la rottura delle catene, evidentemente inadeguate, creando così un tappo per la circolazione. Diverso il caso avvenuto in via Conca d’Oro dove, verso le ore 13, s’è piantato un pullman di linea che però “indossava” il treno di gomme invernali: troppo pericoloso procedere lungo la discesa di via Limido, cosparsa d’acqua e neve e dunque ridotta a uno scivoloso trampolino.
CORSO MATTEOTTI
Con almeno un paio di gradi in meno - ciò che le previsioni annunciano dalla notte tra domani, martedì 12 e giovedì 14 dicembre, quando si scenderà a picchi di meno 7° - sotto la statua del Garibaldino, in piazza Podestà, si sarebbe potuto aprire un baracchino per il noleggio di sci da fondo.
Il comprensorio pedonale di corso Matteotti era infatti imbiancato di neve, oggi fradicia ma esposta a pericolosissime gelate.
In questo caso, il sale sarebbe stato necessario in abbondante misura. Invece si può assistere a un improvvisato paesaggio tra il natalizio e la steppa siberiana.
SUL MONTELLO E IN VIA SACCO
In cima al Montello, così come a Bosto ma anche a Sant’Ambrogio, a Casbeno, a Velate, ad Avigno e a Fogliaro, il sale ha fatto effetto sulle strade ma è mancata la pulizia dei marciapiedi, con proteste da parte di chi - studente, genitore o impiegato scolastico - percorre quelle zone a piedi ogni mattina e ogni pomeriggio.
Persino davanti al Comune, la carreggiata di via Sacco era divisa da mucchietti di neve creati dal traffico e rimasti a segnare la mezzeria.
SULL’AUTOLAGHI
A 40 Km/h sulla “paciuga” dopo le code da esodo di questa mattina: ai pendolari è toccata in sorte una giornataccia anche percorrendo l’A8, dove la pulizia delle carreggiate è stata tardiva a giudicare dalle code che si sono create sin dalla prima mattina. Verso le ore 17.30, tra Varese e Castronno si procedeva a 40 Km/h e quindi si poteva raddoppiare la velocità grazie all’intervento provvidenziale della pioggia che ha lavato i residui nevosi.
Il leit-motiv della coda, invece, è rimasto tale e quale. Ma questa è storia di (quasi) tutti i giorni.
Un sussulto di speranza per la giornata di domani, l’hanno invece provata gli automobilisti che, poco prima delle 18, hanno incrociato tre spazzaneve che procedevano
LAVORO BIANCO E STRISCE BLU
Nel caotico rincorrersi di clacson e imprecazioni, quella di lunedì 11 dicembre passerà alla storia come la prova generale del Piano antineve. Una prova che lascia perplessi rispetto alle previsioni meteo, annunciate da giorni, allo stanziamento di mezzi e alle condizioni in cui sono stati lasciati i pedoni, ossia la parte più indifesa in caso di maltempo.
In attesa che il Regno del Nord ci invada davvero, le prove generali possono servire per correggere eventuali errori e sottovalutazioni e per rivedere gli stanziamenti, pensando, per esempio, di utilizzare spalatori retribuiti a cottimo tra chi - disoccupati o asilanti - potrebbe dare una mano e avere la sensazione che la Cosa pubblica gli appartenga. Ciò che alla lunga varrebbe più di qualsiasi introito da posteggio tra le strisce blu.
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