IL FANTINO
Scompiglio re di Siena. Con rimpianto
Bartoletti dalla delusione di San Magno al dominio nella Carriera del 2 luglio. La cavalla Sarbana appartiene a un consorzio di cui fan parte anche alcuni legnanesi
Tanto anonimo a Legnano, quanto efficace a Siena.
Così è Jonatan Bartoletti, un fantino, un mito, una potenza appena sceso il canape, una forza totale la sera di oggi, domenica 2 luglio, a rintuzzare la furia di Renalzos, il cavallo dell’Aquila montato da Brigante, al secolo Carlo Sanna.
Non ce n’è stato per nessuno quando Scompiglio (così è soprannominato Jonny) decide di vincere, niente lo può fermare. Tre carriere (la corsa in piazza del Campo si chiama così) vinte di fila per lui: due con la Lupa, oggi per la Giraffa in occasione del Palio della Madonna di Provenzano - il Palio dei senesi, contrapposto al Palio dell’Assuna, quello dei “turisti” - dopo un’attesa lunghissima e snervante per via del rifiuto di Tornasole (cavallo della Tartuca) di entrare tra i canapi.
Bartoletti vince dunque montando Sarbana, cavallina di sei anni, in mano a un consorzio di proprietari di cui fanno parte anche alcuni legnanesi.
Un successo limpido, maturato dopo una partenza condotta con la solita vigoria da Jonny che subito mette pressione all’esordiente Andrea Coghe sulla Selva e a Sebastiano Murtas sulla Torre. Ma è l’Aquila con Brigante a insidiare con maggior veemenza la leadership di Scompiglio. Il quale non si intimorisce e con una chiusura millimetrica nell’ultima curva di San Martino, porta alla vittoria la contrada dai colori rossi e bianchi. Colori che ricordano tanto quelli di San Magno, quasi una disdetta pensando a come è andata invece lo scorso maggio allo stadio “Mari” con Bartoletti fuori subito in batteria. Ma il palio di Siena è un’altra cosa.
Per un verso, però, la corsa di oggi somiglia a quella recente di Legnano. Anche nel Campo senese l’attesa è stata lunghissima prima del via: più di un’ora e mezza per via delle bizze del cavallo della Tartuca in mano all’espertissimo Luigi Bruschelli, ovvero Trecciolino che di Tornasole è anche l’allenatore.
Quando in tanti temevano il rinvio al giorno successivo per l’incombere del buio della sera, ecco la decisione di ritirare Tornasol e di richiamare gli altri tra i canapi. Pochi minuti ed è mossa valida nel palio che verrà ricordato anche per le misure di sicurezza molto più serrate. Ma l’emozione è sempre la stessa. Unica.
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