INCONTRI
«Se il freddo fa rumore», il nuovo giallo di Magnoli
Tornano la giornalista Lorenza Maj e il vicequestore Luciano Mauri, i personaggi creati da Sara Magnoli, apprezzata giornalista e scrittrice di Ferno che distribuisce la sua vocazione per la scrittura fra cronaca, romanzi per ragazzi e gialli.
Trame talmente avvincenti - come il precedente, «Se un cadavere chiede di te» - da essere notate da uno dei principi del giallo italiano, Maurizio De Giovanni. L’autore ha regalato a Magnoli un complimento meritato che brilla sulla quarta di copertina e sulla fascetta della seconda inchiesta Maj-Mauri, «Se il freddo fa rumore», edito or ora da Damster Modena.
Magnoli, Maurizio De Giovanni la definisce «una nuova, straordinaria voce nel romanzo nero italiano».
«Le sue parole mi hanno emozionata. Gli ho mandato il testo quando Damster mi ha proposto la pubblicazione per la collana Comma 21: conosco Maurizio da tempo, avendolo presentato e intervistato spesso. Il suo è stato un dono».
E lei che cosa pensa di De Giovanni?
«Ammiro il suo modo di scrivere, le sue storie, la sua persona, il suo modo di narrare. Mi piace molto, come Loriano Macchiavelli e quando al Salone del libro di Milano li ho incontrati entrambi mi sono sentita Calimero tra due giganti».
«Se il freddo fa rumore» è una storia di donne... Perché?
«Perché le donne sono ricche di emozioni, sentimenti, paure e coraggio. A volte anche di cattiveria. Ho voluto parlare di tutto questo, ma anche di atti di violenza sulle donne, in particolare quella psicologica che non si vede ma fa molto male. Nel libro ci sono donne adolescenti, mature, italiane e straniere, madri e figlie. Ma anche tanti uomini, di tutti i tipi, alcuni eccezionali, quelli che tutte dovrebbero incontrare almeno una volta nella vita. La storia comincia con la sparizione di due ragazzine che sembrano non conoscersi».
I luoghi descritti sono i nostri...
«La protagonista Lorenza Maj nel precedente Se un cadavere chiede di te era alla ricerca di se stessa, dunque la facevo muovere in un luogo senza nome e identità perché volevo dare la dimensione della sua solitudine e del suo estraniamento. Ora sembra aver trovato un ruolo, una tranquillità e così un luogo preciso gliel’ho dato scegliendo fra quelli a me noti: Busto Arsizio, Ferno, Gallarate. I luoghi sono reali, ma utilizzati in maniera fittizia, inoltre ho immaginato che l’azione avvenisse qualche anno fa».
Lei scrive moltissimo, se non sono articoli di cronaca, sono libri.
«Scrivo ogni volta che una storia o una parte di essa mi viene a trovare e mi chiede di provare a raccontarla. Il nuovo giallo per ragazzi con protagonisti i miei due giovani detective Zac e Lalo, che uscirà a luglio, l’ho scritto nei ritagli di tempo durante la bella esperienza che ho vissuto in quest’ultimo mese tra le Isole Tremiti e Marina di Camerota con la Bimed, un’associazione di Salerno che ogni anno propone una staffetta di scrittura che coinvolge scuole di tutta Italia e italiane all’estero. Scrivo in cucina, scrivo in treno, scrivo ogni volta che ne sento la necessità. E spesso scrivo ascoltando musica, soprattutto Renato Zero. La scrittura per me è un modo per vivere. Come la lettura».
Quali sono i suoi maestri?
«Più che maestri, direi autori che amo. Alessandro Manzoni con i Promessi Sposi, per esempio. Tra i contemporanei Macchiavelli, De Giovanni e Valerio Varesi. Niccolò Ammaniti. Ma anche scrittori meno conosciuti come Gino Marchitelli, Fabio Mundadori, Luca Occhi, Roberto van Heughten, Katia Brentani, Lorena Lusetti e Pietro Caliceti».
Come nascono le sue storie e perché è così appassionata al giallo?
«Perché da piccola volevo fare la serial killer. Ma crescendo ho capito che era rischioso e dunque uccido sulla carta. Se invece si vuole una risposta seria, allora dico che fin da piccola volevo scoprire i misteri, indagare, curiosare, ho sempre letto gialli con grande passione e mi sono voluta cimentare con lo stesso genere, pur avendo scritto anche fiabe e avventure. Se come giornalista devo raccontare i fatti, come scrittrice mi posso divertire a creare qualcosa che è tutto nella mia testa».
Non meno importanza hanno per lei i libri per i bambini.
«Hanno una grande importanza. La collana con protagonisti Zac e Lalo, edita da Giacomo Morandi Editore e illustrata da Tiziano Riverso, disegnatore di Busto Arsizio, mi appassiona e mi fa tornare un po’ bambina, sempre che ce ne sia bisogno visto che mi dicono tutti che sono eternamente Peter Pan».
Sara Magnoli presenta il suo libro domenica 18 giugno alle ore 11 alla libreria Ubik di Busto Arsizio, ma anche giovedì 22 giugno alla Rava e la Fava della stessa città, durante una cena letteraria con le autrici Sara Pellizzari Rabolini ed Edy Tassi.
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