POVERI
Se la fare la spesa non è così semplice
Riflessioni, anche salutistiche, post Colletta Alimentare
Sei milioni di italiani non hanno denaro a sufficienza per alimentarsi adeguatamente, con tutto quel che ne consegue a livello di salute. A loro è stata dedicata la giornata della Colletta alimentare la cui 19° edizione si è tenuta il 28 novembre. Quel sabato, infatti, molti italiani hanno fatto la spesa anche per i connazionali indigenti (100mila tonnellate di cibo raccolte), un modo come un altro per dedicarsi al prossimo, ma anche per combattere lo spreco alimentare, che nel nostro Paese vale più di 12 miliardi di euro l’anno. Secondo una analisi di Coldiretti sulla base di dati Istat, le maggiori difficoltà dal punto di vista alimentare si registrano nel Mezzogiorno, tra le famiglie monoreddito e tra le persone sole con più di 65 anni. Una situazione che si scontra con il fatto che ogni italiano durante l’anno ha comunque buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari, quantità che sarebbe più che sufficiente a garantire cibo adeguato per tutti. In particolare, secondo Coldiretti, gli sprechi alimentari avvengono per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale, per l’8 in agricoltura e per il 2 nella trasformazione. Esiste, in Italia, un meccanismo virtuoso di recupero delle eccedenze che consente di salvare dalla distruzione, e donare agli indigenti, 550mila tonnellate di cibo ogni anno. Non è poco, ma non è sufficiente. Anche perché mangiare poco e male, magari alimenti di basso prezzo e di qualità scadente, cibo spazzatura ricco di grassi e zuccheri ma povero di nutrienti, fa male alla salute di grandi e soprattutto bambini. Così, nel 2015, abbiamo un Paese diviso tra chi acquista con consapevolezza, e magari biologico, e chi fatica e si accontenta del «tutto a un euro». Ma è normale? E dov’è la giustizia? Intanto il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha ricordato che nella Manovra è stata inserita una norma di semplificazione attesa da anni e che rende più conveniente per le imprese donare che mandare in discarica. Questo lavoro si deve completare al più presto con l’approvazione della Legge SprecoZero, ora all’esame del Parlamento. «Quando la legge sullo spreco alimentare sarà approvata dal Parlamento - spiega la deputata del Partito Democratico Maria Chiara Gadda, relatrice della proposta di legge - avremo strumenti giusti ed efficaci per rendere il dono una prassi quotidiana. La donazione potrà riguardare non solo beni alimentari, ma anche altri generi di necessità. Con il ministero della Salute, in Commissione, abbiamo valutato di allargare la proposta di legge anche ai farmaci, accanto a quelli già presenti nella proposta».
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