IL FENOMENO
Sempre più "canne" in treno
Le indagini della Polfer non si fermano certo dopo che è stato individuato uno spacciatore. Il racconto di un viaggiatore testimone ogni giorno di attività illecite nella tratta Laveno-Casbeno
L’esito della recente indagine della Polizia ferroviaria ha metto sotto gli occhi di tutti una realtà che le forze dell’ordine conoscono e combattono da tempo, ma che per la sua complessità è quasi impossibile da sradicare. E il fatto che i poliziotti in servizio allo scalo varesino siano riusciti a individuare uno spacciatore attivo proprio in questo particolarissimo ambito rappresenta un risultato prezioso. Sì, perché la compravendita di droga e il confezionamento di spinelli a bordo dei cosiddetti treni degli studenti costituisce un pericoloso sottobosco, ben riparato dagli sguardi indiscreti degli adulti. Una delle tratte più gettonate, almeno per quanto riguarda le latitudini varesine, sarebbe quella tra Laveno Mombello e Casbeno, sulla linea Trenord, in particolare sul treno che parte dalle 7.08 dalla riva del Verbano e arriva alle porte del capoluogo alle 7.45, quindi giusto in tempo per la prima campanella, con centinaia di ragazzi che scendono alla stazione di Varese Casbeno per poi recarsi a piedi nel comparto scolastico più popoloso della provincia. Le indagini della Polfer sul fenomeno proseguono senza sosta, ma se dagli investigatori non trapelano dettagli, a confermare per filo e per segno le dinamiche è un ragazzo minorenne, studente in una scuola superiore di Varese, che ogni giorno sale su quel treno in una stazione del Medio Verbano e scende proprio a Casbeno. «A volte tra gli scompartimenti affollati di ragazzi – racconta, dietro anonimato – c’è chi inganna il tempo “rollandosi” una canna: qui avvistare controllori, agenti della polizia o anche adulti è piuttosto semplice, soprattutto per chi può contare su un amico che tiene gli occhi aperti. Tra l’altro, difficilmente chi non è pratico di queste sostanze può accorgersi se quella maneggiata è droga o solo tabacco, quindi capita anche che alcuni preparino le canne proprio davanti a passeggeri adulti, con questi ultimi convinti che si tratti di una semplice sigaretta artigianale. Alcuni “rollano” in treno per poi fumare appena scesi, nel tragitto verso la scuola». Oltre al “confezionamento”, c’è chi approfitta del riparo garantito dagli scompartimenti pure per spacciare: «Ogni tanto – prosegue lo studente – si vedono strani movimenti nei bagni dei vagoni: ragazzi che entrano a due o tre alla volta ed escono subito dopo, e poi magari uno di quelli rientra ancora poco dopo con altri, diversi dai precedenti. Pochi secondi ed escono». Strane manovre già finite in passato nella rete della Polfer.
La particolare piazza dello spaccio è ambita non solo da studenti, dato che – come confermato dai risultati delle indagini dei poliziotti – ci sono anche disoccupati appena maggiorenni che battono a palmo a palmo i vagoni per smerciare lo stupefacente. L’altro giorno è stato sorpreso un diciottenne. I poliziotti impegnati in servizi in borghese hanno notato una ragazza che entrava e usciva dai bagni del vagone, guardandosi intorno con fare circospetto. Sottoposta a controllo, la giovanissima è stata trovata con paio di grammi di hashish, acquistati sul treno da un amico. Acquisite le informazioni, gli agenti sono arrivati a casa del ragazzo in questione, e lo hanno intercettato: in tasca aveva 110 euro in contanti, considerati l’incasso della giornata, e nell’appartamento aveva una decina di grammi di hashish, simili per tipo e qualità allo stupefacente sequestrato alla minore. Per lui è quindi scattata la denuncia. Ma già un paio d’anni fa la Polfer aveva sorpreso e denunciato due maggiorenni che, come unica occupazione, spacciavano sui treni degli studenti diretti in città. Un fenomeno allarmante, dunque, che avrebbe risvolti sempre più inquietanti: alcuni ragazzini arrivano a investire in hashish e marijuana i cinque o dieci euro che ogni giorno ricevono dai genitori per pagarsi il pranzo. Insomma, il panino “si trasforma” in una canna.
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