LA MOSTRA
Serodine meteora secentesca
Alla Pinacoteca Züst di Rancate una personale dell'artista ticinese attivo a Roma
Il delta del fiume Maggia separa Locarno da Ascona, prima di gettarsi nel lago Maggiore. Un paesaggio caro a Giovanni Serodine (1600 ca.-1630), poiché da qui proveniva la sua famiglia, emigrata in seguito a Roma. Così lui, che si era formato nella città eterna accanto al fratello maggiore Battista, scultore e stuccatore, lo cita sullo sfondo della «Incoronazione della Vergine» per la parrocchiale asconese. Proprio il provvisorio ricovero del capolavoro nella Pinacoteca Züst di Rancate durante i restauri della chiesa, è l’occasione per una esposizione, curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa e con allestimento di Stefano Boeri, incentrata sui lavori di Serodine presenti in Canton Ticino. Dieci tele su un catalogo che non conta più di venti opere, di cui tre già di proprietà della Pinacoteca, cui si è aggiunto di recente un «Cristo deriso», donazione di privati.
Ne è nata una rassegna di natura territoriale, che ha portato novità critiche e iconografiche (nel catalogo di Officina Libraria, arricchito dalle foto di Roberto Pellegrini) con importanti tasselli per la conoscenza di questo artista morto trentenne proprio quando sembrava avviato a diventare uno fra i più importanti artisti del secolo: una luminosa meteora troppo presto spentasi, secondo lo studioso tedesco Wilhelm Suida.
Dimenticato dalla critica fino alla riscoperta di Roberto Longhi, che ne apprezzò la potenza comunicativa, «come una capsula di dinamite gettata in un fornello». La sua pittura nervosa, fatta di pennellate concitate e bituminose, si manifesta nella tensione del «Cristo deriso» e nel «San Pietro in meditazione», le mani rugose di vecchio avvinghiate al testo sacro e a un teschio che sembra materia in disfacimento; come pure nel partecipato ritratto del padre, capomastro, cambiavalute e oste a Roma, ma anche nel tocco febbrile e nei bagliori improvvisi della solenne tela dell’«Incoronazione». Saggio estremo di questo artista caravaggesco che non aveva conosciuto il maestro ma lo aveva intensamente amato.
«Serodine in Ticino» - Rancate (Mendrisio), Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, fino al 4 ottobre da martedì a domenica ore 9-12 e 14-17, luglio e agosto ore 14-18, settembre e ottobre ore 10-12 e 14-18, 9 euro, info 004191.8164791.
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