BAFF
«Servono nuovi mecenati per sostenere il festival»
Munari: il Comune tace, ma parlano bilanci e mancati pagamenti
Il giorno dopo il provocatorio annuncio «il Baff salta e la presentazione a Roma non si fa», seguito dalle rassicurazioni di sindaco e assessore, è trascorso nel silenzio. Nessun contatto tra il presidente del BA Film Festival, Alessandro Munari, ed Emanuele Antonelli. E nemmeno con Manuela Maffioli. Parlarsi attraverso La Prealpina, al momento, è bastato.
Di certo c’è che l’evento previsto venerdì 3 novembre alle 18 nell’ambito della Festa del cinema di Roma è stato cancellato. Per la settimana prevista nel maggio 2018 lo stop non è definitivo.
«Ho sempre stimato il sindaco, lo ritengo persona seria e preparata - chiarisce Munari - Non voglio fare polemiche, ma non ho certo avuto allucinazioni, come lui ritiene: a parlare sono i fatti e i bilanci. Prendo atto del fatto che gli amministratori neghino di voler cancellare il Baff, ma vorrei delle certezze. Sarebbe positivo pensare a una convenzione pluriennale, potremmo essere più franchi e sicuri e, andando a parlare con la squadra, potrei riuscire a mantenere motivate le persone». Munari ribadisce che si sta parlando di una manifestazione «di eccellenza»: «Per noi parlano l’affidabilità, il riconoscimento di terzi, il pubblico che viene, gli esperti che considerano il festival a buoni livelli. Il sistema cinema in città, per come è strutturato oggi, è frutto del lavoro di anni, non di giorni».
Al Comune il presidente ha da dire poche cose: «Rispetto l’amministrazione e spero che essa rispetti quei ragazzi fantastici che da sedici anni si occupano del Baff. A loro faccio fatica a dire “ti pago la benzina per andare in giro”, perché i soldi non si vedono. È mortificante per loro e per noi. Lo è anche per chi lavora attorno a questi eventi, non voglio che pensi che non si possono fare spese. Non posso chiamare un fornitore e vederlo alzare gli occhi al cielo, perché pensa “chissà quando mi pagheranno...”. Il sistema è complesso e come tale deve essere trattato».
Munari lancia un appello a Busto e ai Comuni vicini: «Anche quando era presidente Gabriele Tosi, agli esordi, ho sempre ritenuto importante aprirsi al territorio, soprattutto a realtà con una storia di passione per il cinema come Legnano e Gallarate. Ora allargo lo sguardo, mi rivolgo alle forze positive ed economiche. Se qualcuno volesse aiutarci, potrebbe sostenere eventi dedicati, il che dà soddisfazione». È il mecenatismo che auspica l’assessore Maffioli? «Non posso e non voglio essere l’unico e ultimo mecenate di questa città, anche l’Istituto Antonioni è in piedi in gran parte grazie al mecenatismo».
I contatti continuano, il Baff 2018 non è dato totalmente per perso. A giorni sono previsti incontri con Gianni Canova (Iulm) e Lionello Cerri dell’Anteo «per studiare sinergie su Milano, la Lombardia e a livello nazionale». «Siamo radicati sul territorio con una visione più ampia. Faccio appello alla serenità, per coltivare un percorso virtuoso. L’appuntamento di Roma è saltato perché, nell’incertezza, non me la sento di spendere migliaia di euro per annunciare qualcosa che non sono certo di poter concretizzare».
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