IL CASO
Il ponte di ferro è sicuro?
L’opposizione chiede lumi anche sul cavalcavia per il quale fu eseguita una perizia. Il Comune prevede nuovi interventi
L’immane tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova ha messo tutti in allarme.
Anche i sestesi s’interrogano sulla stabilità del ponte di ferro e sulla frequenza delle manutenzioni a questa e alle altre strutture analoghe, come quella del cavalcavia Marchetti della Sp 48 (sotto ci sono due scuole appartenenti al plesso scolastico Ungaretti), del sottopasso della ferrovia di via Indipendenza, nei pressi dell’istituto ex Orsoline oggi sede del centro studi Cardinale Angelo Dell’Acqua, del ponte del Tortorino e di quello dell’autostrada sopra il camping Melissa, al confine con Golasecca.
Il ponte di ferro sul Ticino fu costruito nel 1952 a seguito dei bombardamenti che distrussero, durante la guerra, il precedente ponte in ferro realizzato nel 1882.
È lungo 288 metri e ha tre arcate e due piani: su quello superiore passa la rotabile del Sempione.
Sovrasta il fiume Ticino proprio nel punto in cui il fiume esce dal lago Maggiore ed è il simbolo indiscusso della città, caratteristica emblematica del centro e strategico collegamento con la sponda piemontese.
Gran parte dei cittadini di Sesto ricordano una verniciatura del ponte avvenuta circa vent’anni fa.
Ma qualcuno ricorda anche che la manutenzione non è accurata e parla di scarichi delle cunette e canali di scolo sempre intasati.
Nessuno vuole vaticinare tragedie ed essere citato come una Cassandra. Ma il timore di assistere ad un nuovo disastro viabilistico induce a fare delle riflessioni e ad esprimerle.
Anche l’Amministrazione comunale ovviamente sta facendo le proprie valutazioni.
Michele Pizzini del gruppo di Insieme per Sesto informa che �come consiglieri di minoranza «abbiamo chiesto un anno fa informazioni in merito al cavalcavia».
«A seguito delle nostre richieste - prosegue Pizzini - è stato dato incarico ad un professionista per le opportune verifiche. Oggi ho pensato di richiedere l’esito di tale perizia».
Spiega Edoardo Favaron, assessore ai Lavori Pubblici: «In seguito ai fatti del 2017, che videro il distacco di parti di calcestruzzo dalle giunture del cavalcavia, abbiamo eseguito lavori di manutenzione previsti per quel tipo di problema. Il funzionario responsabile ha poi commissionato ad uno studio ingegneristico la valutazione dello stato di sicurezza del cavalcavia. Ovviamente in sede di bilancio andrà� previsto un capitolo dedicato al cavalcavia con gli stanziamenti necessari per gli interventi». Se questo manufatto sembra essere inserito nel quadro della programmazione dei lavori, per il ponte di ferro le domande restano: molti cittadini temono che l’aumento del traffico ferroviario legato al progetto Alptransit possa in qualche modo sollecitare maggiormente le strutture esistenti, non progettate per sostenere un tale carico di vagoni in transito.
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