L’INDAGINE
Sgominata la banda dei ladri albanesi
Operavano tra Piemonte e Lombardia: dieci delinquenti catturati dai carabinieri
Arrestato per furto, condannato e rimesso in libertà la mattina di lunedì 6 febbraio, la sera dello stesso giorno era a Cherasco (Cuneo) con la sua banda per compiere un altro colpo in un appartamento: è la storia di uno dei dieci albanesi finiti in carcere in seguito all’operazione “Prometeo” del Reparto operativo-nucleo investigativo dei carabinieri di Novara.
Per tutti e dieci gli indagati il gip di Milano (competente per territorio) ha già convalidato il fermo e disposto ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Gran parte dei delinquenti sono irregolari sul territorio nazionale e uno risulta colpito da ordinanza di carcerazione per non aver ottemperato all’obbligo di lasciare l’Italia.
«I fermi sono stati solo la conclusione di un’indagine durata due mesi e mezzo che ha visto il personale lavorare giorno e notte senza soluzione di continuità e con grande spirito di sacrificio», ha sottolineato il comandante provinciale Domenico Mascoli.
Gli arrestati fanno parte di due bande distinte, che operavano autonomamente anche se con modus operandi identico e base comune a Milano.
Prima rubavano auto di grossa cilindrata con le quali muoversi velocemente (un tutor sulla Bre-Be-Mi ha registrato una velocità di 240 km orari) per raggiunge i loro obiettivi, sparsi per le province di Varese, Cuneo, Piacenza, Bergamo, Como, Brescia, Milano e Novara. Poi tornavano alle loro abitazioni.
«Siamo intervenuti in questi giorni - ha spiegato il colonnello Maurilio Liore, comandante del Reparto operativo - perché stavano per colpire ancora, questa volta nel Novarese, e volevamo impedire una nuova razzia».
Al momento alle due bande sono contestati ventisei furti (due solo tentati) e la ricettazione delle auto usate per spostarsi.
© Riproduzione Riservata