QUATTRO ANNI
«Sì al liceo all’americana»
Presidi di Cairoli e Ferraris d’accordo: proposta interessante. Entrambi i licei chiedono di accedere alla sperimentazione
Il liceo in quattro anni o “all’americana” a Varese si può fare? Secondo i presidi del liceo classico “Cairoli” e dello scientifico “Ferraris” la risposta è affermativa. Senza indecisioni. Tanto che entrambi hanno già pronta sulla scrivania la domanda da presentare al Miur, entro il 13 novembre, per chiedere l’annessione delle rispettive scuole alla sperimentazione che, nel prossimo anno scolastico, riguarderà cento nuove classi in tutta Italia. Sono dodici le scuole che attualmente stanno sperimentando il corso di studi in quattro anni anziché i cinque canonici. In provincia di Varese sono l’Itc “Enrico Tosi” e l’istituto “Olga Fiorini” entrambi di Busto Arsizio. È difficile pensare che l’insegnamento quinquennale di latino e greco possa essere condensato.
«E invece è assolutamente possibile - assicura il preside del “Cairoli” Salvatore Consolo - Il segreto è studiare in maniera diversa, lavorare per competenze e attuare un rinnovamento curricolare e del monte ore». Si tratterebbe di aggiungere insegnamenti e aumentare ore di lezione settimanali. «Il piano ministeriale prevede l’introduzione della seconda lingua straniera - prosegue Consolo -, cioè sarà svolta in inglese una disciplina non linguistica. Si darà ampio sviluppo alla competenza del parlato e verranno incrementati gli scambi linguistici». Non sono previste dunque ricadute sulla preparazione degli studenti. «Il liceo in quattro anni è una scuola interculturale e internazionale - sottolinea il preside del “Cairoli” -, quindi si rivolge a un target ben preciso. Sarà preferito da quegli studenti che hanno intenzione di frequentare l’università all’estero. Ultimamente stiamo assistendo a un incremento delle richieste».
Ottimistico ogni pronostico anche da parte del preside del liceo scientifico “Ferraris” Giuseppe Carcano. «Il corso di studi in quattro anni sarà effettivamente un liceo più concentrato - afferma -. Prevede un aumento delle ore curricolari e l’introduzione di materie nuove opzionali, per aumentare la dimensione internazionale».
Anche allo Scientifico, dunque, seconda lingua straniera e introduzione di diritto ed economia oltre che di laboratori artistici. «Perché non bisogna mai dimenticare di cercare la Bellezza», sostiene Carcano. La sperimentazione sarà idonea per qualsiasi studente. «Il liceo “all’americana” non dovrà allettare solo alunni particolarmente dotati - tiene a precisare Carcano -, perché si adopereranno solo approcci diversi per studenti standard».
Dopo il 13 novembre i due licei dovranno attendere la risposta di ammissione del Ministero. «Non è detto che la nostra proposta venga accettata - è il pensiero di entrambi i presidi -. In caso di risposta affermativa, si tratterà di una sfida e la validità del “liceo breve” potrà essere testata solo strada facendo».
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